Da nubi nere, nerissime alla luce: l’Endoscopia di Fondi (a parole) è salva. Ed anzi, nelle intenzioni dei vertici Asl andrà a costituire un polo centrale, che nel prossimo futuro vedrà convergere anche l’utenza dell’ospedale di Terracina.
Nell’arco di una manciata di giorni il servizio del “San Giovanni di Dio” è inaspettatamente passato da un prossimo addio ad un annunciato nuovo corso. Negli ultimi mesi, il prosieguo delle attività dell’unita operativa di Endoscopia digestiva era stato in più occasioni a rischio a causa della nota mancanza di personale del reparto madre di Chirurgia. Un navigare a vista che, sul finire di giugno, aveva portato a un virtuale de profundis: nemmeno il tempo di tornare al lavoro dopo un lungo periodo ai box per motivi di salute, ed il responsabile del servizio, il dottor Gianpaolo Costa, era stato trasferito definitivamente presso l’Endoscopia del “Goretti”. Una disposizione attuata dal primo luglio a causa della carenza di camici bianchi in quel di Latina, e che aveva portato a salutare anticipatamente uno dei pochi servizi d’eccellenza rimasti nell’ospedale fondano, circa 2200 esami solo nel 2014: col passaggio di Costa nel capoluogo, liste d’attesa chiuse; l’ormai ex responsabile sarebbe tornato a Fondi un paio di volte la settimana solo per tentare di smaltirle. Terminato il lavoro, per forza di cose, battenti definitivamente serrati.
E invece no. Nel corso dell’incontro di martedì scorso in Comune, che per parlare dei mali e delle prospettive dell’ospedale fondano ha visto confrontarsi il sindaco Salvatore De Meo, il Comitato e la Fondazione “San Giovanni di Dio” e parte della direzione generale dell’Asl, sono giunte, tra le varie, precise rassicurazioni anche in merito all’unità operativa di Endoscopia: l’Azienda sanitaria ha sostenuto di volervi puntare. Non solo non chiuderà, hanno annunciato dalla delegazione guidata dal direttore sanitario Alfredo Cordoni, ma entro non molto vedrà allargato il proprio bacino con gli utenti finora in carico al “Fiorini”.
Un proposito che ad oggi non è stato seguito da alcuna comunicazione ufficiale – l’ultimo documento è quello del trasferimento del dottor Costa al “Goretti” – e che comunque, venisse effettivamente messo in atto, non sarebbe da intendersi come un “regalo”. Piuttosto, come una sorta di scelta obbligata: tra Fondi e Terracina, l’unica unità operativa di Endoscopia riconosciuta dall’Asl è quella del “San Giovanni di Dio”. Senza contare che, mentre i macchinari in uso all’unità fondana sono per buona parte frutto di una donazione di Comitato e Fondazione, e quindi difficilmente trasferibili, quelli utilizzati a Terracina sono da mesi ridotti all’osso a causa di un furto subìto ad aprile 2014.