Maxi incendio all’Epitaffio, quasi dodici ore di lavoro

La morsa dei piromani è stata messa alle spalle solamente intorno alle 8 di domenica. Per spegnere le fiamme che a partire dalla prima serata di sabato hanno devastato l’area dell’Epitaffio, a Monte San Biagio, allargandosi fino al Comune di Terracina, ci sono volute quasi dodici ore filate di lavoro.

Per tutta la notte, sotto gli occhi di uomini della Forestale e carabinieri, hanno lavorato le squadre di terra dei vigili del fuoco, i volontari dei Falchi e del Centro Operativo Circe, gli stessi residenti con mezzi di fortuna. Dalle prime luci dell’alba, una staffetta che ha visto entrare in azione anche i lanci di un canadair e due elicotteri. Pericolo scampato. Nonostante la paura, le fiamme, tornate prepotentemente ad interessare quell’area dopo circa dieci anni d’assenza, hanno risparmiato la storica torre dell’Epitaffio, ma soprattutto le numerose abitazioni e il distributore di carburante della zona: nei momenti di massima espansione, il fronte del fuoco era arrivato ad appena una ventina di metri da diversi villini, portando più di qualche presente a temere il peggio. Una situazione tornata fortunatamente sotto controllo tra l’una e le due di domenica, con i maggiori punti critici che, grazie a presidi ad hoc, erano ormai stati messi al sicuro dall’incedere del vastissimo rogo. Palesemente doloso: stando ai riscontri, è partito quasi all’unisono da punti differenti. A bruciare, dicono le prime stime, almeno dieci ettari di macchia mediterranea.