“Il Consiglio comunale dell’8 luglio 2015, che aveva all’ordine del giorno tematiche importantissime per la collettività, ha manifestato in modo netto quale è il modus operandi dell’amministrazione. Infatti proprio sul primo punto all’ordine del giorno, la minoranza, ben consapevole del testo che l’amministrazione in ordine al Piano di zona per l’edilizia economica popolare di Borgo San Donato ha proposto e poi votato, ha ritenuto di votare contro il provvedimento, poiché tra i beneficiari sono incluse ditte di costruzione (dunque soggetti giuridici privati), oltre naturalmente l’ATER e le Cooperative. Le spiegazioni fornite in merito all’inserimento di tali ditte non sono state esaustive ed hanno delineato una volontà dell’amministrazione di superare il concetto assoluto di mutualità, con gli effetti pratici che ciò comporta. L’amministrazione non tiene conto e non favorisce le giovani coppie, i dipendenti pubblici mono-stipendio che per motivi di lavoro sono stati trasferiti nel nostro territorio ed oggi sono pendolari o vivono in affitto, chi ha subito gli effetti dello scioglimento del matrimonio ed altre situazioni di precarietà.
Ma nota dolente, è stata la trattazione del secondo punto dell’ordine del giorno, nella quale si è portato avanti il tema del riaccertamento dei residui. Secondo il decreto legge 118/2011, coordinato con il D.L. 126/2014, gli enti locali sono obbligati al riaccertamento dei residui attivi e passivi. In particolare:
Art. 3 C. 4: Le variazioni agli stanziamenti del fondo pluriennale vincolato … sono effettuate con provvedimento amministrativo della giunta entro i termini previsti per l’approvazione del rendiconto dell’esercizio precedente
Art. 3 C. 7: Al fine di adeguare i residui attivi e passivi risultanti al 1° gennaio 2015 al principio generale della competenza finanziaria … le amministrazioni pubbliche, con delibera di Giunta, previo parere dell’organo di revisione economico-finanziario, provvedono, contestualmente all’approvazione del rendiconto 2014, al riaccertamento straordinario dei residui …
Art. 3 C.8: La delibera di giunta … è tempestivamente trasmessa al consiglio. In caso di mancata deliberazione … contestualmente all’approvazione del rendiconto 2014, agli enti locali si applica la procedura prevista dal comma 2, primo periodo, dell’articolo 141 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267
Art. 3 C. 15: Le modalità e i tempi di copertura dell’eventuale maggiore disavanzo al 1° gennaio 2015 rispetto al risultato d’amministrazione al 31 dicembre 2014, derivante dalla rideterminazione del risultato di amministrazione … sono definiti con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze.
Sulla base dei rendiconti delle regioni e dei consuntivi degli enti locali relativi all’anno 2014 e delle delibere di riaccertamento straordinario dei residui sono acquisite le informazioni riguardanti il maggiore disavanzo al 1° gennaio 2015. In base alle predette informazioni sono definiti i tempi di copertura del maggiore disavanzo, secondo modalità differenziate in considerazione dell’entità del fenomeno e della dimensione demografica e di bilancio dei singoli enti. Il Consuntivo 2014 era stato approvato il 15 maggio, mentre la Giunta ha approvato la delibera per il riaccertamento dei residui il 26 maggio. Come è possibile constatare dalla lettura dell’art. 3 del D.L. 118/2011, sono stati ampiamente violati i termini previsti dalla stessa. Quali le conseguenze? Molteplici e su ciò si dovrà pronunciare l’organismo competente.
La Giunta prima ed il Consiglio Comunale poi hanno approvato la rateizzazione del deficit tecnico derivante dal riaccertamento dei residui nel tempo massimo previsto dalla legge (art. 3 c. 16), senza tener conto della dimensione demografica e dell’entità del deficit. Trent’anni di rateizzazione, uno schiaffo alle nuove generazioni. Si scaricano le imprudenze, gli errori degli ultimi 3 anni sulle nuove generazioni. Nel corso della discussione in consiglio Comunale, il Sindaco ha affermato che l’ingente cancellazione dei residui attivi era dovuta ai bilanci approvati fino ad allora? Che dire chi ha approvato quei bilanci? Chi li ha determinati con la sua azione di governo? A questo punto vanno rivalutate le posizioni di chi, in passato, non d’accordo con la posizione di Lucci sul bilancio, ha ritenuto opportuno dimettersi. E poi alle domande poste in ordine alla imputazione degli stessi, nessuna risposta è stata data. Sono emersi nella discussione profili non apparsi nella relazione introduttiva e molto altro. Secondo voi quale consigliere avrebbe potuto votare a favore? I consiglieri comunali hanno l’onere di adempiere al loro mandato elettorale cercando di tutelare i cittadini. La minoranza fa questo tutti i giorni.
Quanto al regolamento sul diritto di riscatto del diritto superficiario e delle convenzioni consiglieri di minoranza, oltre ad aver assunto preliminarmente posizioni diverse e lasciato l’aula in momenti diversi, avendo cercato un confronto costruttivo, intendono effettuare considerazioni importanti:
1. I consiglieri di minoranza non sono contrari ex se, altrimenti avrebbero votato contro il provvedimento, che nel fine è giusto;
2. Anche in questo provvedimento non si tiene conto della mutualità che porta alla identificazione di un’area riservata all’edilizia residenziale pubblica e alla realizzazione di una abitazione;
3. Il metodo adottato dall’amministrazione non crea la giusta dicotomia tra titolari di prima casa e seconda casa nel riscatto, ovvero chi permane nei requisiti originari per l’accesso all’edilizia residenziale pubblica. Ciò avrebbe portato a tariffe di riscatto differenziate e più basse;
4. Il metodo usato avvantaggia i possessori di seconde case o chi ha intenzione di alienare un bene che, a questo punto, non avrà più i vincoli di vendere a prezzo calmierato. Tutto ciò non farà altro che far lievitare ancor di più i prezzi delle abitazioni a Sabaudia con svantaggi reali per anziani e giovani coppie;
5. Non è passata inosservata ai consiglieri di minoranza, che al contrario di quanto affermato da un assessore studiano ed approfondiscono le questioni, la circostanza che il provvedimento casualmente apporterebbe all’Ente un incasso stimato prossimo ai 2 milioni di euro (circostanza che appare lontana dalla realtà in un periodo di illiquidità). Il tutto fa conto pari con i residui attivi cancellati, alle soglie della discussione del bilancio di previsione per il 2015.
Vorremmo essere smentiti, ma abbiamo il fondato timore che tale importo verrà integralmente conteggiato nel triennale di previsione rischiando di aprire nuovi buchi di bilancio in futuro. Che dire? Dunque il Consiglio comunale ha affrontato questioni importanti e nelle votazioni è emerso in modo concreto l’animus amministrandi della maggioranza che la minoranza può contrastare oggi nell’unico modo possibile, ovvero votando contro”.
I consiglieri comunali Giada Gervasi e Giovanni Secci