L’enoteca St. Patrick sul podio dell’Expo di Milano

Si è conclusa con successo e con un posto sul podio l’esperienza dell’enoteca St. Patrick all’Expo di Milano. Ivana Codemo e Massimo Masci i titolari si sono piazzati al secondo posto per il mese di giugno, su 19 ristoranti presenti nelle due “stecche” di Eataly, preceduti dalla Sicilia. Un’esperienza che li ha visti ogni giorno alle prese con la preparazioni dai 500 agli 800 piatti, con loro una squadra davvero vincente, formata da 13 persone, divisi in due turni: lo chef Aniello Mareschi dell’Istituto Filosi di Terracina che accompagnava due stagisti Stefano Palombi e Piergiorgio Mafferi, lo chef Giulio Pasquali, Enrico Pelizzo, Francesco Gionta, Marco Rampoldi, Luigi Maria Pernarella, Bjorn Amundsen Magne ed ovviamente Ivana Codemo e Massimo Masci.

Per lui è stato come fare un passo indietro nel tempo, nella squadra c’erano anche due stagiste dell’Istituto Alberghiero di Stresa, Stefania Anzani e Janketic Abigail Teso, la scuola dove il titolare si diplomò nel 1964. Non solo, importante è stata anche la materia prima con la quale venivano realizzati i piatti, eccellenze pontine: salsiccia secca al coriandolo e coppiette di maiale di Rosino Marasca “San Ciriaco” Borgo Hermada e della Macelleria di Ennio Azzola di Terracina. Il prosciutto di Bassiano Reggiani. L’olio extra vergine di oliva biologico di Paola Orsini di Priverno, le olive di Gaeta e la carne di bufala dell’Azienda Agricola Zootecnica Roana di Sezze per preparare lo spezzatino con polenta. Ma gli involtini di melanzane hanno davvero fatto colpo.


Tutti i ristoranti presenti all’Expo a turno si sono alternati da Eataly Smeraldo di Milano dove hanno preparato un menù capace di raccontare la tradizione della loro Regione. Al St. Patrick sono toccati il 22 e 26 giugno durante i quali hanno collaborato ad un pranzo per un gruppo di 60 persone, Incontro del Club dei Partner Strategici dell’Università di Scienze Gastronomiche e Carlo Petrini, fondatore dell’associazione Slow Food nonché presidente onorario, in quel frangente quest’ultimo ha elogiato gli involtini di melanzane. Anche in un’altra occasioni sono stati fatti degli apprezzamenti da un pilota degli Emirati Arabi che ha chiesto ad Ivana una porzione di involtini da portare via per mangiarla in aereo durante il viaggio di ritorno in alta quota ed avrebbe pensato a loro.

“Un mese di duro lavoro – spiega orgoglioso Massimo Masci – ma è stata un’esperienza unica ed irripetibile che ha ripagato tutte le fatiche. Expo è un palcoscenico universale dove si incontra tutto il mondo in un unico posto, senz’altro un occasione che ti capita forse una sola volta nella vita”. Il fondatore di Eataly Oscar Farinetti è stato il primo a credere in loro, alla loro esperienza nel settore, alla bontà dei loro prodotti e piatti, scegliendoli per rappresentare il Lazio ma di certo non poteva essere diversamente. Apprezzati a Terracina, a livello nazionale ed internazionali, hanno saputo con grande stile, bravura e professionalità portare in alto il nome della loro amata città, non più solo all’ombra del tempio di Giove.