“E’ stato solo per un puro miracolo che l’improvviso crollo di un lampione cilindrico che illumina la corte comunale non abbia fatto registrare un epilogo tragico”. Sono le parole di Angelo Pelliccia, una vita legata, da cinquanta anni, al mondo del calcio di Itri, prima come atleta e poi come tecnico e dirigente. Pelliccia, che ha ricoperto anche l’incarico di Consigliere comunale nella penultima consiliatura, dopo l’episodio in questione, si è subito attivato per scongiurare la reiterazione di criticità simili.
“Ci troviamo – ha spiegato – proprio davanti all’ingresso della casa comunale. Lì sono appesi, con leggeri tasselli che si possono vedere anche nelle foto, tre fari cilindrici che illuminano la zona utilizzata per entrare negli uffici comunali. Oltre a questa funzione, in quel posto giocano decine di bambini dalla mattina alla sera quando le scuole, sono chiuse; da lì parte e arriva la processione patronale, con i saluti delle autorità religiose e civili e una cinquantina di persone che attendono, all’ombra, la fine degli interventi, proprio sotto i due pesanti fari ancora rimasti al loro posto dopo la caduta del terzo; in quell’area si preparano le modelle per le sfilate che si tengono nell’attigua piazza; suonano gli strumentisti per i vari spettacoli che si tengono davanti al comune; si assiepa la gente quando c’è un convegno all’aperto nella corte comunale; passano gli studenti quando vanno nella vicina scuola; veicolano i fruitori dell’ufficio postale che dista qualche decina di metri. Insomma è un’autentica trappola dove la caduta di uno di quei fari-lampione, del peso di otto chilogrammi, con l’accelerazione ricevuta dall’altezza di quattro metri da dove vengono giù potrebbe avere conseguenze nefaste per chi, passando lì per caso, ne avvertirebbe in maniera tragica l’intero peso sulla testa indifesa. Ecco perché propongo al commissario prefettizio che sta per essere nominato la soluzione di questa improcrastinabile criticità”.
E l’appello del mister Pelliccia è stato subito raccolto e condiviso da decine di persone che hanno annunziato di voler presentare personalmente al commissario questa esigenza giustamente ritenuta di urgente pubblica utilità.