AGGIORNAMENTO 3 LUGLIO – Sono ripresi questa mattina, mercoledì, gli scarichi di pet – coke al porto di Gaeta. A svuotare le stive è la nave Karoline Snug – bandiera italiana – proveniente da Pozzallo in Sicilia, per conto della Intergroup. A darne notizia questa mattina è stata Paola Villa dell’Assemblea Popolare del Golfo di Gaeta: “Ritorna il petcoke nel Golfo di Gaeta – ha scritto sul proprio profilo facebook -. Incontri, confronti, documentazione, tavoli tecnici ministeriali, interrogazioni parlamentari… gli unici che non mollano sono i cittadini, perché fanno politica per il territorio, senza obbedire alle filiere, ai dictat del partito e soprattutto senza dividersi davanti ai simboli. Si va avanti, chi vuole bene a questo territorio si unisca. Tutti noi continuiamo a sorvegliare. Una domanda alle autorità competenti: ma il deposito Intergroup di Sessa Aurunca (chiuso lo scorso gennaio) può accogliere “legalmente” questo petcoke?”.
A questa legittima domanda, in realtà, ha già risposto il Tar della Campania concedendo una sospensiva all’ordinanza di demolizione dei manufatti abusivi e bonifica dell’area, emessa dal settore ambiente del Comune di Sessa Aurunca. E proprio in virtù di questa concessione, secondo una prassi che si va consolidando e mira a tutelare i posti di lavoro, nel merito si entrerà il primo settembre, i camion carichi di pet coke dal primo luglio possono ricominciare i propri viaggi attraverso il Golfo con destinazione Campania.
Se dunque si ricomincia con il pet-coke non era andata meglio nei giorni scorsi quando la Guardia Costiera aveva fermato un’imbarcazione battente bandiera panamense proveniente da Odessa (Ucraina), la Oruba, carica di vergella di ferro e attualmente in viaggio verso Novorossijsk in Russia. In quel caso, la nave viaggiava per conto di Intergroup, non era stato tanto il carico a mettere in allarme i militari quanto le carenze rilevate sull’imbarcazione: in particolare era fuori uso il dispositivo che misura gli scarichi consentiti di olio misto ad acqua di sentina. E non era in perfetto funzionamento il Vdr ovvero la scatola nera.
AGGIORNAMENTO PRECISAZIONE INTERGROUP 3 LUGLIO ore 12.19 – In riferimento all’articolo uscito su H24 notizie di mercoledì 1° luglio, gradiremmo precisare quanto segue dato che la notizia pubblicata contiene numerose imprecisioni.
- La prima è che la nave Karoline Snung proveniva dagli Stati Uniti ed è arrivata a Gaeta come terzo porto, avendo in precedenza sbarcato a Civitavecchia e a Pozzallo.
- La seconda è che Intergroup non è in alcun modo coinvolta in servizi od operazioni portuali riguardanti la nave Oruba proveniente da Odessa (in Ucraina) carica di vergella di ferro. Ci sembra anzi che questa unità fosse seguita da un’altra impresa portuale.
- In ogni caso, questa nave non avrebbe potuto viaggiare per conto di Intergroup: non siamo un armatore, non siamo proprietari delle merci né noleggiamo navi. Siamo un gruppo di servizi di logistica e impresa portuale per conto terzi. In pratica: provvediamo a sbarcare/imbarcare merce che arriva in porti nazionali su navi di armatori terzi dopo che sono state attentamente controllate da ben 8 enti che hanno personale e uffici direttamente in porto. Fra questi: Dogana, Guardia di Finanza, Sanità Marittima, Capitaneria di Porto, Autorità Portuale, Polizia di frontiera. Tali enti danno l’autorizzazione a entrare in porto e per ogni specifica nave autorizzano a effettuare le operazioni per una data specifica merce.
NOTA DELLA REDAZIONE: In merito al secondo punto della precisazione va detto che in data 26 giugno era stata la stessa Intergroup a informarci che la nave Oruba era da lei stata scaricata.