Assemini 2 – Gaeta 0 il sindaco del Movimento 5 Stelle cancella per la seconda volta la Tasi

“Mario Puddu, il sindaco grillino di Assemini, mantiene l’impegno di ridurre la pressione tributaria, “abbiamo deciso di non far pagare la Tasi ai cittadini”, mentre il sindaco di Gaeta continua a prelevare nelle tasche dei “gaetani””. Così commenta Giuseppe Di Chiappari del Movimento 5 Stelle Gaeta.

“Ed è così che tutti i comuni governati dal 5 stelle possono vantarsi di aver rispettato le promesse elettorali, chi restituendo soldi ai propri cittadini, ovvero non prelevando oltre il necessario, chi (come nel caso di Pomezia) il sindaco Fabio Fucci (incorruttibile, “lo ha detto il mafioso Buzzi) è riuscito ad annullare un debito da 12 milioni portandolo ad un attivo di 4, con il metodo: “è bastato non rubare”. Tutti, dimezzandosi le indennità, hanno mantenuto le promesse agli elettori, come i consiglieri M5S della Regione Sicilia, che con il taglio dei loro stipendi hanno iniziato la ricostruzione del ponte semi crollato sull’A19, che aveva paralizzato mezza regione, già devastata dai disastri finanziari del governatore Crocetta (PD). In Friuli Venezia Giulia, per la dignità di tutti i suoi cittadini, con il contributo decisivo del Movimento 5 Stelle è stata approvata la legge regionale unificata sul reddito di cittadinanza.


Invece il sindaco di Gaeta (Forza Italia), tra i tanti proclami, aveva promesso che avrebbe rinunciato ad uno dei 2 stipendi (io c’ero sotto il palco), e che ora tutti abbiamo capito che era solo il più classico degli slogan (datemi che poi “forse” vi darò), e l’abbattimento delle tasse (che sicuramente diminuirà, ma un mese prima delle prossime elezioni). Intanto ha continuato a prelevare nelle tasche dei gaetani tasse su tasse, finché oltre il 50% di questi sono stati costretti ad ometterne il pagamento (come risulta dal bilancio ufficiale del nostro comune). Tutto per l’ostinazione di una politica dispendiosa, che mira moltissimo alle “esigenze della città” (grandi opere, fumo negli occhi) e non alle “esigenze delle persone” (il pane quotidiano).

Questo già differenzia notevolmente un sindaco onorevole “cittadino comune” da un sindaco “politico di professione””.