Comitato ospedaliero e Fondazione “San Giovanni di Dio” tornano all’attacco. Rinnovano la (solita, insistita) bussata alla classe politica. E, con la Chirurgia d’eccellenza ormai persa, spostano l’attenzione su un altro fronte, riproponendo le recenti preoccupazioni per il futuro di Ostetricia-Ginecologia.
Le ultime novità che coinvolgono il nosocomio di Fondi continuano ad allarmare non poco il Comitato e la Fondazione, che da tempo immemore vigilano sulla struttura sanitaria di via San Magno e sulle problematiche che la contraddistinguono. Negli ultimi anni, grazie al collasso della sanità laziale e agli annessi ridimensionamenti dell’Asl pontina, sempre di più. Pezzo dopo pezzo il “San Giovanni di Dio” ha cambiato volto. Ritrovandosi sempre più “leggero”. Nonostante le rassicurazioni, gli appelli e le sporadiche proteste, i servizi salutano o si restringono. “Una progressiva riduzione davvero difficile da digerire”, commentano il coordinatore del Comitato Lucio De Santis ed il vicepresidente della Fondazione Daniele Terenzio. “Com’è difficile da accettare la riconversione della Chirurgia al day surgery, avvenuta nei giorni scorsi, e che dal primo luglio verrà seguita dal trasferimento al ‘Goretti’ del coordinatore di Endoscopia, circostanza che porterà al collasso di una delle poche realtà della sanità locale che ancora garantiva elevate prestazioni. Fin quando si andrà avanti?”. La paura, è che la scure dell’Asl continui accentuando il ridimensionamento. “Nonostante le rassicurazioni giunte dai vertici dell’Azienda sanitaria, continuando di questo passo ogni dubbio è lecito. Abbiamo il timore che nel prossimo futuro si possa procedere sulla medesima strada, tornando a mettere a rischio, se non adeguatamente supportato, il reparto di Ostetricia-Ginecologia”. Dati di fatto e preoccupazioni che portano ad un nuovo, accorato appello rivolto a sindaco, consiglio comunale ed amministrazione, oltre che al senatore di casa Claudio Fazzone. “Lo abbiamo ribadito in più occasioni: la difesa dell’ospedale non può prescindere da un impegno in prima linea anche della classe politica locale”.