Medico trasferito, Endoscopia ai saluti. L’ospedale di Fondi sempre più “snello”

Il 'San Giovanni di Dio' di Fondi

La riorganizzazione Asl colpisce ancora. E l’ospedale di Fondi continua a perdere pezzi: il “San Giovanni di Dio” dice addio a un nuovo camice bianco, e con esso anche ad Endoscopia. Rimanendo sempre più una scatola vuota.

Mercoledì, il via alla riconversione del boccheggiante reparto di Chirurgia, che dai gloriosi anni degli interventi d’avanguardia, ridotto all’osso, è passato al day surgery. Piccoli interventi di lieve entità e dimissioni già in giornata. Tutto il resto, in nome del risparmio e dello stop ai reparti considerati doppioni, è stato spostato dai cugini del “Fiorini”, con l’equipe superstite della Chirurgia fondana diventata un’appendice di quella universitaria di stanza all’ombra del tempio di Giove. Una metamorfosi a cui si è arrivati togliendo progressivamente l’ossigeno al reparto del “San Giovanni di Dio”: col passare dei mesi, a dispetto delle numerose defezioni dei camici bianchi in servizio, di nuovi innesti o “prestiti” non se ne sono visti. Ed anzi i pochi medici rimasti erano stati costretti a un costante andirivieni notturno per coprire i turni dei colleghi terracinesi. Scontato il risultato. Prima del day surgery, attività a lungo ridotta ai minimi termini. Per un reparto praticamente fantasma.


Una luce, però, era rimasta. O almeno doveva. Continuava a resistere l’Endoscopia, propaggine della Chirurgia gestita dal dottor Giampaolo Costa. Un’unità operativa che ha finora garantito numeri d’eccellenza: solo nel 2014 sono stati eseguiti la bellezza di circa 2200 esami, facendone uno dei fiori all’occhiello nell’ambito dei servizi sanitari provinciali. Da qualche mese anche Endoscopia barcollava. Ultimamente, a causa di una defezione del dottor Costa per motivi di salute, il servizio era stato sospeso. Tutto doveva essere temporaneo. Soprattutto vista la lunga lista d’attesa, con prenotazioni quasi a un anno. La normale attività sarebbe ripresa a luglio, in concomitanza col ritorno del coordinatore del servizio. Peccato che quest’ultimo, nemmeno il tempo di tornare, sia stato appena destinato ad altra sede: i vertici Asl lo hanno spedito a Latina, trasferito definitivamente presso l’Endoscopia del “Goretti” a partire dal primo luglio. Per assicurare l’emergenza legata alla carenza di personale dell’ospedale del capoluogo, è stata tirata nuovamente la parte di “coperta” poggiata sull’ospedale di Fondi. Portando anche l’Endoscopia ai saluti: prossimamente, Costa sarà a Fondi due volte a settimana per (tentare) di smaltire gli utenti in attesa. Per il resto, il servizio non potrà andare avanti. Sperando che almeno, nella furia “da trasferimento”, i vertici dell’Azienda sanitaria evitino di portare altrove i macchinari finora utilizzati per gli esami: parte della strumentazione è frutto di una cospicua donazione del Comitato ospedaliero e della Fondazione “San Giovani di Dio”.