La morte di Elena Ferraro, 59 anni, di Minturno, è stato un omicidio colposo e il responsabile è il dott. Giuseppe Caldarazzo, dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia. A stabilirlo in via definitiva, dopo 13 anni di battaglie legali, è stata la Corte di Cassazione, che ha respinto il ricorso del medico, confermando la condanna a un anno di reclusione, pena sospesa, inflitta al “camice bianco”.
La 59enne, il 25 aprile 2002, accusando forti dolori all’addome e nausea, si recò al punto di primo soccorso di Minturno e, quattro giorni dopo, al “Dono Svizzero”. Venne sottoposta a una gastroscopia, che diede esito negativo, e a una terapia antispastica. Il 6 maggio la minturnese spirò e si scoprì che era rimasta vittima di un’occlusione intestinale che i medici non le avevano diagnosticato.
Per i magistrati il dott. Caldarazzo ha avuto un comportamneto “caratterizzato da incuria, omissioni e imperizia professionale di rilevante livello a fronte di una sintomatologia definita dai periti come un caso di scuola”.