Sfrattato, minaccia di dare fuoco a sé e alla propria abitazione

Le bottiglie molotov sequestrate

In data odierna personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Terracina interveniva in Via Tripoli presso l’abitazione di I.C., ex commerciante di anni 67, ove era in programma l’esecuzione forzata per il rilascio dell’immobile, emessa dal Tribunale Sezione distaccata di Terracina e già rinviata in precedenti occasioni.

Lo stesso, alla vista dell’Ufficiale giudiziario, si collocava sul balcone della propria abitazione ponendosi intorno al collo una corda con nodo scorsoio, assicurata all’estremità alla ringhiera del balcone, sporgendosi e minacciando di gettarsi nel vuoto. Nel disperato tentativo di rinviare lo sfratto, l’uomo esibiva anche una tanica piena di benzina ed un accendino, riferendo inoltre di aver preparato 12 bottiglie contenenti benzina che, appositamente innescate con stracci intrisi dello stesso carburante, erano visibilmente presenti sul balcone.


Nelle vicinanze della porta d’ingresso blindata, lo stesso aveva anche riversato benzina sul pavimento minacciando che se qualcuno avesse cercato di introdursi all’interno del proprio appartamento avrebbe innescato il tutto con un accendino che stringeva nella proprie mani.

Gli operatori di Polizia, stante il concreto pericolo che potesse divampare improvvisamente un incendio che avrebbe interessato anche altre abitazioni del condominio provvedevano ad evacuare tutte le persone presenti nella palazzina.

Si segnala che all’interno dell’abitazione dell’uomo, restavano presenti oltre allo stesso anche la moglie ed una figlia con delle gravi disabilità.

Mentre si procedeva a circoscrivere la zona di pericolo, si interveniva con gli organi preposti affinché venisse consentita una ulteriore proroga all’esecuzione dello sfratto in quanto l’ esecutato a tutt’oggi non era riuscito a trovare una sistemazione diversa alla propria famiglia stante anche l’inizio della stagione estiva ed il rincaro degli affitti.

Frattanto personale della Squadra di Polizia Giudiziaria, introdottosi all’interno di un altro appartamento dello stabile, riusciva ad intrattenere l’uomo da un balcone posto affianco a quello in cui lo stesso si trovava, conversando e tranquillizzandolo. Si temeva che l’uomo, che a più riprese agitava anche un megafono elettrico, potesse involontariamente causare una scintilla che avrebbe innescato l’incendio.

Ottenuto il buon esito dell’intervento che portava ad un rinvio dell’esecuzione che veniva fissata per il prossimo 30 settembre, la notizia, seppur accolta favorevolmente da I.C., non lo faceva desistere dai suoi propositi minacciando ancora di dare fuoco a tutto se non avesse avuto conferme dal proprio Avvocato la cui presenza veniva richiesta sul posto.

A questo punto veniva contattato l’Avvocato che era al momento impegnato in una udienza presso il Tribunale di Latina, ma stante l’emergenza accorreva.

Una volta giunto sul posto, per motivi di sicurezza, si otteneva da I.C. che avrebbe potuto ricevere il proprio legale all’interno dell’appartamento ormai cosparso di benzina solo alla presenza di un poliziotto.

Una volta all’interno dell’abitazione si riusciva a riportare alla calma l’uomo, che acconsentiva a togliersi il cappio intorno al collo, e pian piano a trasportare all’esterno la tanica di benzina ed in totale nr. 12 bottiglie incendiarie, alcune delle quali rinvenute anche in altre camere dell’abitazione.

Ad esito delle operazioni non si segnala alcun danno ne feriti.