Mercoledì, il via ufficiale alla riconversione della Chirurgia fondana, che dopo lunghi mesi ad annaspare a causa della cronica carenza di personale si è messa alle spalle gli antichi fasti ed è passata al “day surgery”, una sorta di chirurgia ambulatoriale rivolta ai soli interventi di lieve impatto, con dimissioni del paziente già in giornata. Oggi, giovedì, il via ufficiale della seconda amministrazione guidata dal sindaco Salvatore De Meo, col consiglio comunale inaugurale. Di mezzo, l’ennesimo appello del Comitato ospedaliero e della Fondazione “San Giovanni di Dio”. Che tornano a bussare alle porte della politica.
“Auguriamo al sindaco, al nuovo consiglio comunale e alla nuova amministrazione le migliori fortune politiche”, hanno esordito Lucio De Santis e Daniele Terenzio, rispettivamente coordinatore del Comitato e vicepresidente della Fondazione. “E, visto il prossimo insediamento, torniamo a chiedere a tutti, nessuno escluso, mettendo da parte ogni colore, una formale e concreta presa di posizione in tempi brevi a tutela del nostro nosocomio, allo stesso modo di quanto venne fatto nella passata consiliatura, quando vene formulato un documento bipartisan poi inviato a Zingaretti. Ci sono troppe criticità, e la collaborazione della classe politica locale è indispensabile. Speriamo che già da oggi si siano segnali in tal senso”.
Il restyling della rete sanitaria disposto dai vertici Asl continua a non convincere del tutto, soprattutto per quel che riguarda le funzionalità dell’ospedale della Piana. “Bisogna tenere ben presente che, quando si reca in ospedale, l’ammalato si trova già in una situazione di disagio”, sottolineano Comitato e Fondazione. “E non può certo essere ridotto a un pacco postale, costretto a passare da una struttura a un’altra come spesso accade”.