Omicidio Barlone, “no” del Riesame per il presunto mandante

Misura restrittiva confermata, per il 53enne Aldo Quadrino. Il Tribunale del Riesame di Roma ha rispedito al mittente le tesi avanzate dalla difesa dell’uomo, che rimarrà dunque associato presso la casa circondariale di Latina, dove si trova dallo scorso 11 maggio con l’accusa di essere il mandante della rapina di febbraio ai danni del monticellano “don” Patrizio Barlone, degenerata in omicidio.

Durante l’udienza al Riesame, la settimana passata, i legali di Quadrino avevano abbondantemente discusso la posizione del proprio assistito percorrendo due strade differenti. L’avvocato Carlo Taormina era intervenuto puntando in particolare su una supposta insussistenza della gravità indiziaria, sostenendo la mancanza di elementi esterni che potessero effettivamente inquadrare Quadrino come mandante. Ed insistendo sul fatto che, se anche lo fosse stato, avrebbe organizzato un semplice furto e non una rapina, circostanza per cui a suo dire non poteva rispondere di omicidio. Da par suo, il collega Giulio Mastrobattista aveva invece incentrato la discussione su una presunta insussistenza delle esigenze cautelari, sottolineando come, tenendo conto degli ultimi anni di giurisprudenza costituzionale, per il principale indagato dell’omicidio Barlone potesse essere sufficiente anche la semplice detenzione domiciliare. Argomentazioni che non evitato il “niet” del Riesame.