Riceviamo e integralmente pubblichiamo la richiesta di rettifica che ci è pervenuta dall’amministratore della Formia Rifiuti Zero Raphael Rossi, circa l’articolo da noi pubblicato relativo alle indagini che la Procura di Messina starebbe svolgendo sul suo ruolo di consulente presso la municipalizzata dei rifiuti MessinAmbiente.
“Scrivo la presente rettifica per smentire che io sia indagato dalla Procura di Messina come riportato nel vostro articolo del 14 giugno dal titolo pretestuoso “Formia Rifiuti Zero, la Procura di Messina indaga sull’amministratore Raphael Rossi”.
La notizia è priva di ogni fondamento perchè una indagine della Procura di Messina richiederebbe quantomeno un avviso di garanzia che non ho mai ricevuto. Inoltre posto così il titolo, con evidenti fini diffamatori, porta a insinuare che la Procura di Messina stia indagando su Formia Rifiuti Zero e su di me in quanto amministratore della azienda pubblica di Formia, visto che a Messina ricopro soltanto un ruolo da consulente.
Siccome H24 è un giornale locale della Provincia di Latina mi trovo, ora, in maniera del tutto inconsueta a dover chiarire ai vostri lettori persino l’operato svolto per MessinAmbiente. Sono stato coinvolto dal sindaco di Messina Renato Accorinti e dall’amministratore Alessio Ciacci proprio per garantire controllo e miglioramento del servizio ad una società finita in liquidazione per una gestione irresponsabile che ha accumulato molte decine di milioni di euro di debiti ed il cui precedente sindaco on. Francantonio Genovese è attualmente agli arresti. Tale nuova gestione imparziale e indipendente ha rotto molti equilibri e può spingere siti locali a insinuazioni che andrebbero controllate.
Visto che nutro molta fiducia nell’attività della magistratura proprio per aver collaborato con alcune procure della Repubblica tra cui quella di Reggio Calabria quando ho amministrato l’azienda Leonia sequestrata alla ‘Ndrangheta, e di Torino, quando ho denunciato un caso di corruzione da vicepresidente di Amiat, sono certo che, qualora in futuro dovessi essere oggetto di indagine, risponderò, come sempre, sereno del mio operato e rispettoso del ruolo della magistratura.
Trovo molto scorretto da parte del sito accostare tutti questi elementi menzogneri senza darmi la possibilità di replicare o di smentire, tanto più che il sito aveva già avuto modo di intervistarmi e quindi aveva i miei contatti: avrei potuto fare luce su un contesto complesso come quello dei rifiuti in Sicilia.
Credo al contrario che un sito locale che si occupa dello stretto circondario di Formia debba in questo momento sostenere la scelta delicata e lungimirante di mettere in sicurezza un servizio così a rischio come quello dei rifiuti urbani, invece che arrecare un grave danno d’immagine a Formia Rifiuti Zero. Quando il Consiglio comunale ha affidato per 8 anni di servizio, più di 50 milioni di euro alla Formia Rifiuti Zero, lo ha fatto permettendo una riduzione delle tariffe che già dal 2015 sarà percepibile dai cittadini, ma anche togliendo alla economia privata tali risorse che oggi gestisce la nostra azienda pubblica. Mi auguro che così non sia ma potrebbero esserci delle reazioni a cui la società civile di Formia deve farsi trovare compatta.
In conclusione invito il sito H24 al posto di investigare fino a Messina per cercare sul mio conto elementi poco chiari, a dedicare attenzione al fenomeno della criminalità organizzata legata al traffico dei rifiuti, in contesti distanti pochi chilometri da Formia dove ci sono tuttora pesanti infiltrazioni camorristiche.
Trovereste maggiore gratificazione nello svolgere la professione di giornalisti, sareste più rispettosi nei confronti dei vostri lettori ed io sarei sempre al vostro fianco, visto che in questo senso ho già operato con profitto a Napoli e in Campania, dove ho contribuito a risolvere l’emergenza rifiuti del 2011.
Raphael Rossi – amministratore unico – Formia Rifiuti Zero srl”.