“Aprilia in Prima Linea esprime la propria totale e ferma contrarietà ad ogni ipotesi di ulteriore trasferimento di immigrati clandestini sul nostro territorio, ciò in relazione alla continue voci di Stampa che prevedono come in Via delle Valli si stia preparando un sito per l’accoglimento – dichiara in un comunicato il movimento Aprilia in Prima Linea – .
Al contrario, siamo ancora in attesa di sapere in che modo sono presenti e secondo quali criteri, quasi cento immigrati sono ospitati in quattro strutture ad Aprilia da parte della Coop Caribù di Sezze, sui cui alloggiamenti i cittadini hanno opposto forti lamentele. Aprilia viene sempre più trattata come lo “sgabuzzino delle scope”, buono ed utile solo quando vi è da trasferirvi emergenze mal gestite da altri territori oppure situazioni di pericolosità ambientale. Ciò perché l’Amministrazione Terra quando non è complice di tale opera di svilimento e devastazione del territorio, è pavida nel manifestare verso le Istituzioni regionali e nazionali il proprio dissenso.
La Regione e lo Stato si ricordano del nostro territorio solo in casi del genere mentre, quando c’è da portare denaro per investimenti nel lavoro e per la bonifica del territorio oppure per la sanità, non arriva mai nulla di concreto. Emblematico il caso, che rappresenta un vero e proprio scandalo, del mancato arrivo del Cardiologo presso il poliambulatorio di Aprilia, lasciando una città senza un’unità sanitaria fondamentale nonostante le promesse del Sindaco e del Presidente Zingaretti. Inoltre, nonostante Aprilia viva un’emergenza legata alla microcriminalità spaventosa, con furti e rapine a ripetizione, si continua ad ignorare che c’è bisogno di pensare prima ai cittadini apriliani in difficoltà e solo dopo se vi è posto e risorse, ai presunti profughi che arrivano a frotte grazie alla mancanza di qualsiasi politica di controllo del territorio.
Bisogna risolvere le emergenze, mettendo in atto politiche completamente opposte a quelle perpetrate finora, come ad esempio conferire ai cittadini che vivono ad Aprilia da 10 anni di punti in più per l’accesso alla casa popolare, oppure trovare il modo di finanziare il distretto delle piccole e medie imprese che stanno boccheggiando come pesci in un acquario ormai troppo piccolo. Questo vuol dire avere un’idea di come si affrontano le emergenze e non mettere la polvere sotto il tappeto nella speranza che sparisca da sola. Bisogna avere il coraggio di dire che sugli immigrati, si è costruito l’unico business che funziona – per alcuni – nel nostro Paese ma che, non si può costruire lo sviluppo su politiche di sfruttamento di esseri umani, ma lo si fa investendo sul lavoro”.