“Il Meridione rugge, il Nord non ha salite!”, declamava tanti anni fa Piero Ciampi, uno dei maledettissimi della canzone italiana, e io ogni volta che riascolto la sua voce impastata su quel disco mi chiedo sistematicamente se il Sud pontino sia già effettivamente Meridione o meno: in effetti non so cos’altro potremmo essere, visto che Nord e Centro sicuramente non siamo, però se c’è un mezzo periodo dell’anno in cui si può udire un ruggito abbastanza distinto – per quanto non abbia niente a che vedere con il leone della Metro Goldwin Mayer – è certamente l’estate, anzi l’inizio dell’estate. Perché il Golfo di Gaeta è un luogo che vive d’estate. Anzi, che risorge d’estate.
Anzi, è un elettrocardiogramma piatto che viene defibrillato in corner dal primo caldo. E non è tutta un trappola per turisti, almeno non in ogni dove, ma va da sé che senza l’intervento di veterani local che vi facciano da sherpa, difficilmente riuscirete ad orientare la vostra bussola verso l’esatta ubicazione dei famigerati luoghi della movida del basso Lazio. Qui o sei l’uomo giusto al posto e al momento giusto, oppure non hai la mappa del tesoro di Capitan Flint, e al massimo ti aspetta un gelatino dopo il mare.
La mia esperienza di autoctono, dunque, al servizio del lettore più attento: cominciamo con la settimana a cavallo tra lunedì 22 e domenica 28 giugno, e nella fattispecie parliamo di concerti/eventi.
Il Baraonda, di cui se attraversate il lungomare di Vindicio non potranno passarvi inosservate l’insegna luminosa Guinness e il Jolly Roger della filibusta con chitarre incrociate e pinta scura, è esattamente quello che promette di essere: un locale a metà tra l’Irish Pub – di cui conserva i caratteristici interni in legno e la classica selezione birraria – e lo stabilimento balneare della CaliFormia, con tanto di tavole da surf, chitarre e motori che sono parte integrante dell’arredamento. Come in peace or stay at home, come troverete scritto all’ingresso, perché sarebbe veramente un peccato non godersi la frescura dell’ampio spazio all’aperto (magari subito dopo che un insolito destino vi ha travolto nell’azzurro mare che avete davanti a voi) o l’indefessa programmazione d’entertainment che si sussegue interrottamente di settimana in settimana.
Questo venerdì 26, ad esempio, punk-rock dal vivo con due band italianissime, veterane del genere a livello nazionale e legate a doppio filo al territorio: Gioventù Bruciata, una storica hardcore band di Formia, in attività a sprazzi e singhiozzi già dal 1996 e recentemente risorta dalle sue ceneri, e FUN, leggenda dell’Oi! streetpunk capitolino degli anni ottanta, che torna alla carica con una formazione nuova di zecca che include nel combo anche musicisti di Formia e Gaeta. Quello che vi aspetta, con un po’ di fortuna, è una Animal House nostrana.
Altra spiaggia, stesso mare. E stesso giorno, ma a Scauri, in località Monte d’Oro. Il Mary Rock, altra meta imprescindibile, è uno stabilimento balneare attivo da sempre – un tempo era frequentato dai VIP di Cinecittà, da Sordi a Mastroianni – che proprio in questo mese ogni anno apre il suo pittoresco pontile a strapiombo sul mare alla musica dal vivo e ai DJ set, e si affolla di centinaia e a volte anche un migliaio di avventori ogni notte, fino alle prime ore del mattino seguente e finché il bar non chiude per esaurimento scorte, un numero imprecisato di cocktail più tardi.
Venerdì 26, per l’appunto, suggestioni orientali ispirate alla musica di Ravi Shankar con il Francesco Mascio Sarasvātrio, formato dai tre Franceschi – Mascio, Desiato e Cusa – rispettivamente alla chitarra, al flauto e alla batteria. L’ensemble presenterà il suo ultimo album Ganga’s spirit e si cimenterà nell’alchemico tentativo di trasformare la Spiaggia dei sassolini nella rive gauche del Gange, partendo da New York con un biglietto di sola andata.
Spostiamoci quindi a Gaeta, e precisamente nel cuore dell’antica roccaforte borbonica, all’ombra del castello angioino-aragonese che, perfettamente conservato nei secoli, troneggia sul porto affollato di locali, osterie e vita notturna. L’evento di sabato 27 giugno riguarda a sua volta un monumento storico, dal momento che si svolgerà nella Chiesa della Sorresca, un chiostro ottagonale di epoca barocca che si trova a pochi passi dal Duomo e dal Museo Diocesano.
Per la rassegna di incontri letterari “In-Chiostro” (mai gioco di parole potrebbe essere più pertinente), la giornalista Sandra Cervone – corrispondente del Messaggero, poetessa, Presidente dell’Associazione Culturale deComporre e infaticabile animatrice del panorama culturale nostrano – intervisterà dal vivo Giulio Perrone in merito al suo thriller L’esatto contrario, edito quest’anno a Roma per i tipi di Rizzoli, che sta conquistando e scalando le classifiche italiane dei libri più letti. Perrone è noto per essere a sua volta un editore di successo, e per aver promosso e finanziato – con la sua Giulio Perrone Editore – diverse antologie poetiche dedicate agli autori del Golfo, e successivamente affidato alla Cervone la direzione di una vera e propria collana di autori locali, denominata “La Luna e gli Specchi” e foriera di una quindicina di volumi tra il 2010 e il 2011.
Un occhio attento, durante questo weekend, anche agli aperitivi del Magazzino, una nuovissima vineria aperta nel centro storico di Formia, ai piedi della Torre di Mola recentemente restaurata e aperta al pubblico come sede di mostre pittoriche e fotografiche e dell’Archivio Storico Comunale. Nella terrazza all’aperto del Magazzino – arredato con opere di artisti locali e particolarmente gettonato da una fascia di pubblico giovane, dai venti ai quaranta – la domenica si organizzano spesso jam session estemporanee e imperdibili sulla darsena, che animano ulteriormente la già animatissima via Abate Tosti, sede della pluridecennale Birreria Morgana, dell’enoteca Telaro e dei migliori ristoranti di cucina marinara che potrete mai trovare in zona. Il Meridione rugge? Giudicate voi.