Lettera aperta dei consiglieri Schintu e Gervasi all’Assessore di riferimento del Comune di Sabaudia relativamente all’ultima Commissione Bilancio di cui i due Consiglieri sono membri.
“Dopo aver partecipato alla recente seduta della Commissione Bilancio non possiamo che manifestarle una sincera preoccupazione in ordine a diversi aspetti degli interventi effettuati ex D.L. 118/2011.
Preoccupazione congiunta a perplessità per alcune soluzioni adottate.
Innanzi tutto converrà sul fatto che il riaccertamento straordinario dei residui ha, almeno in parte, confermato alcune perplessità manifestate in passato dall’opposizione. In particolare, da tempo consideravamo poco realistiche alcune operazioni di recupero di tributi comunali, almeno nelle somme indicate in bilancio. Previsioni che irrobustivano le entrate ma che non hanno retto al lavoro degli uffici finanziari in sede di revisione con nuove regole più stringenti.
Per esempio il capitolo, competenza anno 2012, relativo al recupero ICI, prevedeva incassi per 222.159 euro. Leggendo gli allegati sarebbero stati incassati realmente 447 euro.
ICI recupero 2011: previsti oltre 100.000 euro, incassati, secondo il documento del finanziario, 333 euro.
Quindi, gentilissimo Assessore, i nostri inviti alla prudenza, nelle previsioni di entrate straordinarie, erano fondati. Ne deriva che non potranno più essere inserite nei bilanci valutazioni ottimistiche sul recupero tributario per almeno tre motivi:
– la crisi morde ferocemente tutto il paese e diminuiscono le possibilità di onorare anche gli impegni fiscali.
– senza pronte azioni interruttive, molte recuperi sono vanificati dal tempo che scorre inesorabile.
– spesso la situazione debitoria interessa aziende in crisi: le probabilità di recupero, anche frazionale, dipendono da troppe variabili.
Ma il punto principale che vogliamo affrontare con lei è il seguente. Atteso che gli uffici hanno determinato un risultato complessivo di amministrazione pari a – 6.835.028,40 euro, la Giunta Municipale prendendone atto ha proposto di spalmare questo debito su 30 anni. Cioè fino al 2045.
Non è retorica se affermiamo che non è giusto rimandare alle future generazioni impegni attuali, anche se ci rendiamo conto che è faticoso affrontare subito il problema.
Immaginare però che, per esempio, alcune operazioni straordinarie che lei ha preannunciato sulla stampa, potrebbero essere primariamente legate alla gestione del debito al fine di poter ricalcolarne la somma residua ed abbreviare i tempi, non ci sembra un’idea peregrina. Cosi come interventi sulle voci fitti reali, proventi concessioni beni disponibili, potrebbero essere finalizzati a sanare le ferite aperte.
Spero che lei su questi temi ed altri, prima del Consiglio ad hoc, apra un confronto ed ascolti la minoranza anche per una fiscalità comunale più equa”.