Il complesso commerciale sequestrato il 10 giugno scorso a Foce Verde può riaprire i battenti. Accogliendo un’istanza presentata dalle difese, il gip Laura Matilde Campoli ha consentito agli indagati l’uso delle attività a cui sono stati apposti i sigilli, al fine di evitare che gli stessi commercianti perdano la stagione turistica.
Una decisione presa dal giudice “considerato che la richiesta autorizzazione all’uso appare collegata anche al deposito di documentazione e consulenze di parte, attestanti una diversa configurazione dei luoghi, e su cui attualmente verte anche una perizia del pm ancora in itinere”.
I forestali del Nipaf, insieme alla Capitaneria di porto di Terracina, hanno sequestrato, nell’ambito di un’inchiesta portata avanti dal sostituto procuratore Gregorio Capasso e dopo che su tale provvedimento si è pronunciata la Corte di Cassazione, la struttura commerciale e residenziale sul piazzale di Foce Verde, che occupa un’area di 2.608 metri quadrati e che è articolata su due livelli, con il piano terra occupato dal bar “La marina di Latina The Beach”, il risto pub “Space Time”, il ristorante “Giovannino” e la pizzeria “Da Umberto”, e il primo piano composto di sei unità immobiliari con destinazione d’uso residenziale.
Un decreto di sequestro emesso direttamente dal Tribunale del Riesame di Latina, accogliendo la richiesta avanzata dal sostituto procuratore Capasso. Secondo gli inquirenti, il complesso immobiliare ricade interamente sopra il pubblico demanio marittimo senza essere stato mai autorizzato o concessionato. Nove gli indagati, a carico dei quali ora resta il sequestro ma che, grazie alla facoltà d’uso, possono tornare a lavorare.