DiverTRIamoci in attesa di fare sul serio. Lo spirito di aggregazione di un allenamento basta da solo a rinforzare la voglia di triathlon, sport multidisciplinare individuale, che a Latina manca dal 2001. Ecco perché malgrado il sole che al mattino si fa sentire forte, in molti (uomini e donne) hanno risposto all’appello presentandosi puntuali al centro sportivo Going, in località Le Tufette a Sermoneta Scalo. La cornice paesaggistica ben sposava le intenzioni degli organizzatori, Latina Runners (Alberto Spagnoli), Maione Store (Cristina Maione) ed Alessio Grassucci (già allenatore della Latina Triathlon), di riunire atleti agonisti e non, per vivere insieme la passione per una delle discipline, che più di altre sfida la natura dell’essere umano. Allo start non solo atleti reduci dall’Ironman (la versione più dura del Triathlon con 3,8 chilometri di nuoto, 180 di bici e 42,195 di corsa), ma molti podisti e qualche ciclista. Ovviamente tra agonismo e passione amatoriale, ecco perché si è deciso di dare alla manifestazione il nome DiverTRIamoci.
Nell’insieme tutti hanno completato il percorso, avvertendo magari in tempi diversi la soglia della fatica. Operazioni guidate dal coach Alessio Grassucci. Un tuffo nel passato, strizzando l’occhio ad un futuro non lontano. A proposito di tuffi, la prima prova in piscina: 500 metri suddivisi in 20 vasche da 25 metri. Il tempo di uscire dall’acqua, agganciare i pedali delle bici e via per un percorso di 14 chilometri. Terza ed ultima prova 4 chilometri di running per non perdere il ritmo. Nei piani degli organizzatori, sono previsti per questa estate almeno un paio di appuntamenti del genere: una combinata nuoto-corsa per il mese di luglio, ed una gara di duathlon (corsa-bici-corsa) a settembre.
Del ritorno del triathlon a Latina se ne parla da un pezzo. La sfida sulle tre prove nuoto-bici-corsa alletta molti atleti in provincia. A suo tempo il Team Ambranuoto Triathlon, poi Latina Triathlon, ha vissuto anni importanti, culminati tra il 1999 ed il 2000, con l’organizzazione di uno sprint e di una tappa del campionato nazionale giovanile. Qualcosa come 200 atleti da tutta Italia. E qualcosa di simile oggi rientra nei progetti di chi ha a cuore la disciplina.