Fondi, una giornata agli antipodi per Forza Italia e Pd: il nuovo inizio di vincitori e sconfitti

Il Comune di Fondi

Un lunedì da trascorrere a raccolta, per Forza Italia e Partito democratico di Fondi. Agli antipodi. Con stati d’animo e programmi diametralmente opposti, dopo la tornata elettorale appena lasciata alle spalle: da una parte ci si riunirà per governare, dall’altra per analizzare gli errori e rifondare. In ognuno dei casi, un appuntamento atto a sancire un nuovo inizio.

DSCN3676Il compito più agevole, vien da sé, è quello di chi alle urne ha stravinto, portandosi a casa poco meno del 70% delle preferenze per il candidato sindaco e quasi il 75% per la coalizione. Diciannove consiglieri comunali su 24, per il rieletto sindaco Salvatore De Meo. Una maggioranza bulgara che resta da limare con le prossime new entry alla luce delle decisioni riguardanti la Giunta. Proprio la composizione dell’organo esecutivo, il principale ordine del giorno dell’incontro che, salvo rinvii, dovrebbero tenere questa sera forzisti ed alleati. A differenza del recente passato, la Giunta andrà a registrare una piccola contrazione: da un massimo di otto assessori, si passerà a sette. Ma le deleghe dovranno tener conto anche dell’esordio delle quote rosa: in caso di sette assessori, almeno tre dovranno essere donne. Un paletto non da poco, considerando che, al di là delle specifiche competenze, la maggior parte delle elette è alla prima esperienza amministrativa. Quali, i nomi dei papabili per un posto in Giunta? Dalla compagine di maggioranza hanno assicurato come non ci sia ancora nulla di deciso, rimarcando come ogni scelta sarà condivisa: formalmente, nessuno ha intenzione di fare le barricate. D’altra parte sarebbe impossibile, vista la supervisione del senatore Claudio Fazzone. La parte del leone, con oltre il 43% delle preferenze totali, la farà Forza Italia. Lasciando da parte le deleghe esterne, che nei piani dovrebbero essere ridotte al minimo, si giocano la chance della riconferma gli assessori Onorato De Santis, Onorato Di Manno e Silvio Pietricola. Da tenere in considerazione, tra i vari nomi, anche quello del coordinatore forzista e recordman di preferenze Vincenzo Carnevale. Tra le donne, sembrano alte le quotazioni di Roberta Muccitelli, Giorgia Salemme e Sandra Cima. Per il resto, il numero minimo di assessorati distribuiti agli alleati sarà di due: in lizza “Io Sì”, con Fabrizio Macaro, e  “Litorale e sviluppo fondano”, con uno tra Beniamino Maschietto e Giulio Cesare Di Manno.


a sx segretaria Alfinito, col microfono candidato sindaco Fiorillo, dx La Penna, Pd, FondiMentre forzisti e sodali si apprestano a mettere da parte l’ebbrezza della vittoria per far posto al manuale Cencelli (aggiornato alle quote di genere), nel Partito democratico è l’ora della resa dei conti. A partire dal tardo pomeriggio di oggi, sono convocati gli stati generali. Direttivo, candidati, consiglieri, iscritti, simpatizzanti. Tutti al rendez-vous alla presenza del segretario provinciale Salvatore La Penna e del senatore Claudio Moscardelli. C’è da analizzare il voto. E, di conseguenza, la disfatta di un percorso politico che non ha attecchito, finendo per lasciare macerie. C’è aria di rifondazione. Molti, gli scontenti tra i ranghi Pd. Sul banco dei principali imputati, non poteva essere altrimenti, la coordinatrice locale Rosaria Alfinito e buona parte dello stesso direttivo, con la Alfinito che, se davvero servisse, si è comunque detta disponibile ad un eventuale passo indietro. Ma nell’immaginario democrat tra gli artefici della disfatta ci sono, con un ruolo di primissimo piano, anche gli stessi Moscardelli e La Penna: determinate scelte piovute dal capoluogo non sono piaciute. Quale linea prevarrà al termine di questa sera? Qualcuno arriverà ai saluti, o il nuovo inizio passerà per gli attuali vertici del partito, nelle vesti di “traghettatori”?