Dopo il trionfo elettorale che ha annichilito gli avversari (poco meno del 70% delle preferenze per il candidato sindaco, con la coalizione che ha sfiorato il 75%), il centrodestra fondano raccolto attorno a Forza Italia ha momentaneamente staccato la spina. Ma la possibilità di ritemprarsi durerà solo qualche giorno. E’ già tempo delle prime scadenze. C’è da fissare il consiglio comunale che andrà a inaugurare la seconda amministrazione guidata dal riconfermato Salvatore De Meo. E soprattutto ci sono da definire la composizione della Giunta e le deleghe, passaggio che contestualmente, a seconda del numero di assessori esterni, porterà ad altre new entry in consiglio comunale.
Rispetto a cinque anni fa la Giunta avrà un unità in meno, e vedrà l’esordio delle quote rosa: da otto assessori si passerà a un massimo di sette, di cui almeno tre donne. Formalmente, di deciso non c’è nulla. I vincitori debbono ancora sedersi attorno a un tavolo per discutere. La riunione a porte chiuse da cui dovrebbero uscire i nomi – scontata la presenza del senatore Claudio Fazzone – è stata fissata per lunedì sera. Ma, assicurano un po’ tutti, non ci saranno problemi di sorta: nessuna lotta o corsa interna, dicono dall’interno, largo alle scelte condivise. Quali saranno? Per adesso, allargarsi è quasi un salto nel vuoto. Diversi nomi circolano già da prima delle elezioni. Altri, nuovi o di ritorno, vi si sono affiancati alla luce del riscontro delle urne.
Il grosso, ovvio, andrà a Forza Italia, capace da sola di portarsi a casa il 43,34% delle preferenze totali. Tra i vari nomi caldi, al netto di deleghe esterne, che se ci fossero sarebbero ridotte al minimo, quelli degli assessori uscenti Onorato De Santis, Onorato Di Manno e Silvio Pietricola. Come pure quello del coordinatore forzista Vincenzo Carnevale, se non altro per la lunga militanza nel partito e per i quasi 1400 voti agguantati in questa tornata, che anche grazie alla doppia preferenza di genere ne hanno fatto il candidato consigliere più votato della storia fondana.
Tra le donne, nel toto-assessore c’è chi dà come probabili i nomi di Roberta Muccitelli, consigliere uscente, Giorgia Salemme e Sandra Cima. Tutte con ottimi riscontri elettorali, le ultime due al loro esordio in consiglio, ma con sostegni non indifferenti: la Salemme è stata sponsorizzata dal patron degli istituti Isas Alberto Soccodato, la Cima direttamente dal marito Marco Carnevale, attuale presidente della XXIIesima Comunità Montana e volto storico dei forzisti della Piana, ex assessore e capogruppo. A fremere, in attesa del conferimento delle deleghe assessorili, almeno quattro tra gli aspiranti consiglieri rimasti ai box tra i non eletti, pronti all’occorrenza ad entrare in campo: Claudio Spagnardi, Guido La Rocca, Paolo Rotunno ed Arcangelo Peppe.
Molto dipenderà da come saranno “lottizzate” le deleghe: si procederà con una Forza Italia pronta a far man bassa forte dei larghissimi consensi, oppure si sceglierà la via di una rappresentanza collegiale che vada a premiare, al di là dell’effettivo peso, ognuna delle liste alleate entrate in consiglio? In ognuno dei casi, il numero minimo di assessorati distribuiti tra le civiche – “Io Sì”, “Litorale e sviluppo Fondano”, “Fondi Unita” e “Fondi Azzurra” – sarà di due: uno per “Io Sì”, col papabile che nel caso sarebbe Fabrizio Macaro (come primo dei non eletti entrerebbe Antonio Scalingi); uno per la lista espressione della zona a mare, da scegliere tra l’uscente Beniamino Maschietto e, nella logica del turnover, Giulio Cesare Di Manno, che tornerebbe in Giunta dopo cinque anni di panchina in consiglio. Comunque vada, subito dopo, per “Litorale e sviluppo fondano” largo all’entrata in consiglio di Franco Carnevale.