Crollo del Tubo Ponte al Garigliano, agricoltori senza acqua

“Nemmeno una goccia d’acqua dal Consorzio”, così gli agricoltori di Castelforte, Santi Cosma e Damiano e Minturno dopo le tante promesse, e le poche risposte, al problema del crollo del Tubo Ponte sul Garigliano nel luglio del 2014. Come si ricorderà i primi timori da parte degli agricoltori, circa duemila tra piccole medie e grandi aziende, erano sorti a febbraio, mese importante perché s’iniziano ad interrare e irrigare i semi. Maggio era alle porte ma nessun segnale positivo arrivava dal Consorzio. A marzo i tre comuni venivano però letteralmente tappezzati da manifesti dove il Consorzio tranquillizzava gli agricoltori, annunciando la realizzazione di un’opera per rimediare ai danni provocati dal crollo. Costo del progetto definitivo circa un milione e mezzo di euro, 18 mesi per la realizzazione, intanto sopperendo alle esigenze agricole con l’installazione di pompe elettriche.

TUBO PONTESulla carta soltanto perchè si arriva a maggio e l’acqua ancora non c’è mentre puntuali, o quasi, sono arrivate le bollette per l’inesistente servizio. “Non solo sono arrivate in ritardo, pochi giorni fa, ma con scadenza a marzo – commentano gli agricoltori -. E possono essere versate solo ed esclusivamente tramite un bollettino bancario o bonifico. Chi non ha un conto corrente non può pagare. Però sono stati buoni, hanno abbassato i diritti di segreteria da 5 euro e 58 a 2 euro e 50”.


Impossibile fare una stima dei danni, perché dopo un anno, ancora oggi i periti dalla Coldiretti non l’hanno formulata.

Spiegano gli agricoltori: “Cerchiamo di contattare il Consorzio, ma non ci rispondono. Bussiamo alle porte della Coldiretti ma le troviamo chiuse. Abbiamo due scelte: o ci rassegnamo o cerchiamo di cambiare le cose insieme. Per questo stiamo raccogliendo le firme per una denuncia agli organi competenti. Prepariamo una class action“.

(video 21 febbraio 2015)