Franco Maiuri presunto protagonista di una rapina milionaria. Un colpo di quelli che possono cambiare una vita, per il 70enne pregiudicato romano trapiantato a Monte San Biagio, arrestato insieme ad altre quattro persone lunedì dalla polizia per usura e estorsione nei confronti di un imprenditore di Fondi.

A dirlo è stato proprio lui: “Ho preso sei milioni d’euro, so’ entrato dentro il caveau co’ ’na dritta, hai capito? Abbiamo preso tutto”, afferma tra le altre cose in una conversazione carpita. La parte centrale di una serie di dichiarazioni che gli investigatori stanno vagliando con estrema attenzione: semplici millanterie, oppure un’inavvertita, circostanziata confessione? Di sicuro, una nuova pista investigativa. In cui compare anche la Banda della Magliana. O meglio uno dei suo componenti, l’ormai defunto “Er Pantera”, al secolo Gianfranco Urbani, deceduto lo scorso maggio a Latina per una malattia all’età di 76 anni.

Nel maggio del 2013 Urbani venne infatti arrestato con altre sei persone per la rapina alla “Sicurtecna” di Guidonia, avvenuta in prossimità del Natale precedente. Circa sei milioni e 800mila euro svaniti nel nulla e rinvenuti solo in minima parte, per un raid con due singolarità. La prima, è che venne effettuato senza colpo ferire: un lavoro pulitissimo, anche grazie a delle guardie giurate opportunamente oleate. La seconda, è che ad effettuare la rapina era stata una gang “dai capelli bianchi”: a comporne il nucleo centrale, due sessantenni e l’ultrasettantenne “Er Pantera”, tutti in manette.

Questa rapina e quella “captata” dalle affermazioni di Maiuri, che al telefono si vantava di averla fatta franca, in comune hanno davvero tanto. Ci sono precisi particolari – tra cui l’ammontare del bottino, il periodo, i vigilanti corrotti, la circostanza di aver sottratto quasi tutti gli hard disk dell’impianto di sorveglianza – che hanno fatto drizzare le antenne a chi di dovere. I due colpi, in pratica, si sovrappongono perfettamente: vere o meno che siano le sue affermazioni, gli inquirenti sono arrivati alla conclusione che Maiuri parlasse proprio della rapina alla “Sicurtecna”. L’anziano presunto usuraio arrestato a Monte San Biagio è quindi uno degli “uomini d’oro” responsabili del colpo milionario al caveau, riuscito a sfuggire alla cattura? Un interrogativo che per adesso rimane.
Intanto, tra carcere e domiciliari, Maiuri e gli altri quattro arrestati nell’operazione antiusura attendono gli interrogatori di garanzia. Franco Maiuri e il figlio Emiliano, Ladislao Bove e Youssef Maider sono difesi dall’avvocato Guglielmo Raso, mentre Lorenzo Magnifico è assistito dall’avvocato Massimo Basile.