Via dal consiglio, ma De Simone rimane assessore. A Sperlonga i dubbi dall’opposizione

Il Comune di Sperlonga

Nel corso dell’assise di venerdì, riunita in seconda convocazione, come da programma Toni De Simone ha detto addio al ruolo di consigliere, ma mantenuto (in extremis) la delega di assessore ad Urbanistica e Lavori pubblici. Sciogliendo in teoria ogni giallo su quelle dimissioni dal consiglio comunale di Sperlonga consegnate mercoledì, che avevano lasciato di sasso buona parte della sua stessa maggioranza, facendo peraltro rimanere temporaneamente col punto interrogativo l’assegnazione dell’importante delega finora avuta nella Giunta retta dal sindaco facente funzione Francesco Faiola.

Venerdì De Simone, fedelissimo di Armando Cusani e tra i perni dell’amministrazione forzista locale, ha fatto chiarezza: a meno di un anno dalla fine del mandato, ha deciso di lasciare la poltrona in consiglio per far spazio a un nome nuovo, per allargare “il cerchio”. Presa di posizione che ha messo d’un colpo da parte le ipotesi di questi giorni. Non c’entra niente, dunque, il recentissimo esposto che lo vede “accusato” di presunte irregolarità edilizie. Né tantomeno l’aria di maretta a quanto pare respirata in questi giorni nella componente di maggioranza.


Scansata ogni speculazione e giustificata la scelta politica, un dato: con le dimissioni protocollate il 20, il rinnovo della delega assessorile di De Simone – da membro esterno – è stato protocollato alle ore 11,53 di venerdì 22. Sette minuti prima del consiglio comunale in cui si sarebbe dovuto ratificare l’addio al suo ruolo da consigliere, col mantenimento dell’incarico in Giunta che, almeno per gli esterni, fino all’inizio della seduta risultava un rebus. Una seduta del consiglio comunale che in prima convocazione, giovedì, era saltata per l’assenza della maggioranza.

Tempistiche che nell’insieme hanno lasciato più di qualche dubbio nell’opposizione consiliare: “Personalmente non mi convincono, come non mi convince la motivazione offerta in consiglio da De Simone. Gliel’ho anche detto”, ha commentato l’esponente di minoranza Alfredo Rossi. Che chiude tagliente: “La sensazione è quella di un ‘ravvedimento sulla via di Damasco’”.