Ponza Piano Antenne, le riflessioni del sindaco Vigorelli

Il sindaco di Ponza Piero Vigorelli

Dopo l’approvazione in Consiglio Comunale a Ponza delle necessarie premesse al nuovo e primo piano antenne dell’isola, arrivano puntuali le considerazioni del sindaco Piero Vigorelli che, in parte, rispondono anche ai dubbi del comitato Rinascita per Ponza. Anticipato che l’opposizione consiliare aveva avanzato la richiesta di rinvio dell’argomento ad altra seduta, il Primo Cittadino rende infine pubbliche le proprie osservazioni.

“Di recente c’è stata un po’ di polemica a Ponza, per la neonata antenna Vodafone dalle parti di Lucia e Rosa. Ma prima di polemizzare bisogna sapere che il gestore telefonico ha affittato un terreno privato, e che ha acquisito tutte le possibili e indispensabili autorizzazioni, dalla paesaggistica all’archeologica, dalla sismica alla qualsiasi.


Il Comune, in quelle condizioni, di fronte a tutti i pareri positivi e nulla osta vari, non poteva opporsi. Se non a costo di perdere la faccia, denaro e la causa al Tar, come è capitato a Minturno. Non poteva farlo soprattutto perché a Ponza non c’era un vincolante “Piano Antenne”.

Adesso ci sarà.

Il piano prevede le aree dove sarà possibile istallare antenne, di norma lontane da luoghi abitati e da scorci di bellezza. Prevede che i quattro gestori telefonici debbano impiantare in un’area consentita un solo palo antenna invece di quattro pali, ciascuno con il suo ripetitore. Prevede la delocalizzazione delle antenne ora istallate in aree considerate proibite (come quella di Lucia e Rosa).

Dopo l’esame delle osservazioni che possono essere presentate entro 60 giorni, il Consiglio comunale approverà il Piano definitivo, che entrerà in vigore il giorno dopo la pubblicazione sul BURL. Ragionevolmente, si arriverà ad ottobre”.

In merito alle osservazioni critiche ricevute, Vigorelli è netto, riproponendo anche le affermazioni che già aveva condiviso immediatamente dopo il servizio da noi realizzato a Ponza sull’argomento: “Purtroppo su questo argomento, di dicerie se ne dicono tante, di cotte e di crude, e spesso non fondate sul necessario rigore scientifico.

Orbene le analisi, volute dal Comune, che la società di Ingegneria Ambientale ha fatto sull’inquinamento elettromagnetico a Ponza per predisporre un serio Piano Antenne, assicurano e certificano che il livello è sei volte inferiore al limite massimo di legge.

Insomma stiamo molto bene, non c’è da avere alcuna paura: non bisogna andar dietro alle dicerie e alle fesserie secondo le quali le antenne diffondono malattie e catastrofi, il telefonino ti brucia il cervello o ti secca testicoli e ovaie.

Dico anche, in massima tranquillità e responsabilità: guai a fermare il progresso e il futuro tecnologico.

Credetemi, ho lavorato anni in questo campo: ciò che adesso può apparire esagerato, probabilmente fra appena cinque anni sarà magari insufficiente. Quarant’anni fa c’erano il gettone e le cabine del telefono. I nostri figli non le hanno mai viste. Per loro, oggi il telefono è nell’orologio, come la tv e internet. Nel telefonino hai anche la cartografia e il GPS, che hanno sostituito i “segnali” dei nostri pescatori. Ancora… Ventuno anni fa la play station non era nata, oggi non c’è un bimbo che non l’abbia. E chissà cosa sarà fra altri vent’anni.

Ed allora non nascondiamoci dietro un dito. Non dobbiamo essere ipocriti. Ognuno di noi impreca se in alcune zone il telefonino prende male perché c’è scarsa copertura. Un turista che arriva a Ponza, fra le prime cose che chiede è la password per il WiFi gratuito e il gestore telefonico che da più garanzie di ricettività.

In una località come Ponza che è separata da 36 miglia marine dalla terraferma, che rischia di essere isolata per giorni se il mare è agitato, il telefono non è solo uno strumento che ti metti in tasca e usi per parlare con qualcuno. Il telefono è un compagno di viaggio con il quale comunichi, navighi in Internet, vedi film e partite, scatti fotografie, giri e monti il tuo filmetto amatoriale, vedi la tivù italiana e quella neozelandese, ascolti e componi musica, archivi e cancelli, prenoti treni e voli, paghi le tasse, manovri il conto bancario, giochi in Borsa… Il telefono è un pezzo di vita vera. Del quale nessuno può più fare a meno. Andiamo avanti, con responsabilità e senza false paure”.