Il Consiglio comunale vota il piano antenne: i dubbi di Rinascita per Ponza

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“Il piano antenne adottato dal comune di Ponza sarà a breve reso pubblico quindi potremo prenderne visione con calma e magari fare le nostre osservazioni, ma alcune cose vanno rilevate subito”. Lo afferma il comitato Rinascita per Ponza il giorno successivo al Consiglio comunale che ne ha tracciato le “linee guida”: “Tutti noi evidenziamo la necessità di essere connessi al mondo e per cui abbiamo bisogno della massima copertura di rete. Il sindaco Vigorelli aggiunge – senza dire che ogni progresso tecnologico  ha oggi i suoi benefici ma i suoi costi potremmo verificarli solo in un prossimo futuro – “che la salute pubblica è al sicuro e chi dice il contrario è male informato”.

Malgrado queste affermazioni forti e autorevoli del Sindaco per legge queste antenne non possono essere piazzate davanti a scuole, ospedali, strutture sportive ecc. Ci chiediamo se non ci sono problemi sulla salute pubblica perché queste aree vengono vietate? Forse gli studenti o gli sportivi o i degenti in ospedali non hanno bisogno di essere collegati al mondo? O forse perché i bambini, gli sportivi e i malati sono più recettivi alle radiazioni? Il tecnico incaricato ha fotografato la situazione della delocalizzazione delle antenne sull’isola, ha fatto le sue rilevazioni e poi ha concluso che le antenne già piazzate non saranno spostate anzi gli altri gestori che faranno richiesta potranno accorpare  i loro ripetitori sulle antenne  esistenti. 


Quindi per esempio d’avanti alle scuole di Cavatella non elimineremo quelle antenne che per legge dovrebbero essere spostate al contrario le rafforzeremo con altri ripetitori. In questo caso se non eliminiamo anzi incrementiamo quelle antenne in prossimità delle scuole, non andiamo contro legge?

L’interesse pubblico è quello di avere la massima copertura, ma qui ci sono anche altri interessi pubblici come la salvaguardia della salute, il rispetto delle leggi che tutelano l’ambiente, la flora, la fauna, la paesistica. In questo caso ci sembra che l’interesse della massima copertura prevalga su tutti gli altri interessi? Ci sembra, ad una prima “lettura” che il piano antenne non sia riuscito a trovare un equilibrio tra i vari interessi in gioco: ma quello della massima copertura imposto dai privati sia stato di gran lunga più tutelato. A protestare per primi sull’invadenza delle antenne sono stati i cittadini che si sono trovati un bel mattino piazzati difronte la propria abitazione un’ antenna. Questi cittadini che hanno protestato tutelano in parte un intesse privato ma sicuramente è privato e a scopo di lucro quello contrario dei cittadini che hanno affittato i terreni e quello delle multinazionali della telefonia.

A questi cittadini che hanno protestato contro le antenne il Sindaco dice con l’applicazione del suo piano: cari ponzesi volete telefonare, volete essere connessi, volete che arrivino turisti a Ponza che chiedono di essere connessi? Se è questo quello che volete allora statevi buoni, tanto non c’è problema per la vostra salute. Anzi proprio per dimostrarvi che non c’è problema… sull’antenna piazzata d’avanti alla vostra casa verranno installate altre utenze di telefonia! Il cittadino secondo voi capirà che il suo sacrificio, in quanto a stress psicofisico, in quanto a spese sostenute per ricorrere contro l’istallazione dell’antenna, in quanto a svalutazione della sua proprietà sia bilanciato dalla assicurazione di aver permesso all’isola di aver la massima copertura e quindi un incremento della qualità dell’offerta turistica? Noi pensiamo che a questi cittadini vada riconosciuto qualcosa di più concreto e continuo nel tempo.

Il tecnico, come abbiamo detto prima, ha fotografato nel suo piano l’attuale delocalizzazione delle antenne, ha seguito l’itinerario tracciato unilateralmente dalle compagnie di telefonia che hanno suggerito il piano antenna ma noi ci chiediamo per esempio che cosa guadagna il comune, quindi la comunità da questa delocalizzazione unilaterale? 

Il tecnico secondo il nostro modo di pensare doveva individuare delle aree che non stavano vicino le case, le scuole, gli ospedali, i centri sportivi che consentivano la massima copertura site in zone comunali oppure private e che attraverso una trattativa pubblica – privata poteva consentire al comune o di entrare direttamente o in compartecipazione nell’affare antenne.Ma adesso aspettiamo di prendere visione nel dettaglio il Piano antenne del Comune e in esso cercheremo risposte alle nostre domande nel caso contrario puntualmente presenteremo le nostre osservazioni”.