Appalto rifiuti di Fondi, l’ombra del voto di scambio: la denuncia del candidato sindaco Antonetti

“Altro che voto di scambio. Qui siamo alla mortificazione civile delle coscienze, nonché al cospetto di una sfacciata ed artata manipolazione della competizione elettorale che, credo, richieda l’intervento dei competenti organi istituzionali per riportare legalità e giustizia”.

*Gianfranco Antonetti*
*Gianfranco Antonetti*

Gianfranco Antonetti, candidato sindaco della civica “Fondi ci chiama”, interviene con veemenza sulla gestione dei rifiuti della Giunta De Meo – definita “fallimentare”, con ripercussioni economiche a carico di famiglie, attività produttive e pensionati – e soprattutto sui ritardi nell’affidamento del nuovo maxi-appalto (oltre 60 milioni d’euro in 9 anni, Iva esclusa): “uno scandalo” che ha spinto Antonetti ad interessare la Prefettura e, a giorni, la Procura.


“Scaduto nel 2012, l’appalto è stato prorogato alla De Vizia per oltre due anni, procedendo l’amministrazione alla nuova gara per l’affidamento del servizio, la cui data di apertura delle buste era prevista il 21 aprile scorso. Ma in tale giorno non si è  proceduto all’apertura dei plichi in quanto una comunicazione del dirigente, in assenza di elementi giustificativi, la posticipava al 28 aprile”. Di rinvio in rinvio. “In data 27 aprile viene di nuovo comunicato alle ditte partecipanti che, per indisponibilità del dirigente, l’apertura delle buste veniva posticipata a data da destinarsi”.

Un procrastinare che per Antonetti ha un’unica chiave di lettura: “E’ strettamente intrecciato al mercanteggiamento elettorale e clientelare che De Meo e sodali stanno perseguendo. A centinaia di disoccupati è stato e viene promesso di essere assunti dalla nuova ditta che si aggiudicherà l’appalto dei rifiuti, pur in presenza di un capitolato  che prevede la disponibilità di 51 unità lavorative. L’apertura delle buste come previsto in data 21 aprile, e quindi a 40 giorni prima del voto, avrebbe portato allo scoperto la illusorietà della falsa promessa elettorale”.

Vaneggiamenti? Per nulla, a sentire l’esponente di “Fondi ci chiama”: “E’ una circostanza che ho potuto verificare direttamente presso diverse famiglie con giovani disoccupati a carico. Molti genitori, pur riconoscendo la valenza del mio impegno e programma amministrativo, dichiaravano di astenersi dal sottoscrivere la mia lista essendo loro stato promesso dai detentori del potere un posto di lavoro ai figli con l’aggiudicazione della gara”.