Tentato omicidio a Scauri, “Ma Peppe ha sparato?”: una testimone lo incastra

Il Tribunale di Cassino

Interrogatorio di garanzia questa mattina, giovedì, presso il carcere di Cassino di fronte al gip Donatella Perna per il 35enne Carmine Brancaccio, arrestato dai carabinieri e accusato in concorso con il fratello Giuseppe, attualmente ancora ricoverato presso l’ospedale Dono Svizzero di Formia, del tentato omicidio, martedì pomeriggio, del 29enne Massimo Flauto, titolare di un ristorante sul Lungomare di Scauri.

Assistito dall’avvocato Massimo Signore, il 35enne ha risposto alle domande del giudice spiegando di avere solo accompagnato il fratello poiché questi era senza patente. Ha affermato, inoltre, di non essere a conoscenza del fatto che il fratello avesse un’arma. Una volta sentito il colpo di arma da fuco, ha dichiarato di essere sceso dall’auto e poi, impaurito, di essersi allontanato velocemente. Non verso l’abitazione di un terzo fratello ma presso la propria.


A incastrarlo, però, ci sarebbe la testimonianza di una delle parenti del ferito, presente al momento del fatto, e che gli avrebbe sentito proferire all’ingresso nel ristorante le parole: “Ma Peppe ha sparato?”. La difesa ha smentito l’affermazione ma ora la dichiarazione é attentamente vagliata dal giudice che, al contrario di quanto sostenuto dall’arrestato, confermerebbe che il 35enne era a conoscenza di quanto stava avvenendo.

Il pm in aula Siravo ha pertanto chiesto la conferma della custodia cautelare in carcere, una misura meno afflittiva invece la difesa, il giudice si è riservato.