Fondi, stalking tra donne: rinviata a giudizio una 46enne

Il Tribunale di Latina

Un incubo. Tra pesanti insulti a raffica, episodi di diffamazione e pedinamenti, per quasi un anno avrebbe reso la vita impossibile alla nuova compagna del suo ex, arrivando a rivolgere le proprie attenzioni anche alle figlie della donna, fino a tirare inutilmente in ballo i Servizi sociali. Accuse che martedì mattina hanno portato il gup del Tribunale di Latina Mara Mattioli a rinviare a giudizio una 46enne fondana per stalking e danneggiamento ai danni di una conoscente 41enne, concittadina.

Una vicenda che, secondo la querela a suo tempo presentata dalla presunta vittima ai carabinieri, si sarebbe protratta per circa un anno a partire dal dicembre del 2010. All’origine, la relazione sentimentale, tutt’oggi in corso, iniziata dalla 41enne con l’ex compagno della 46enne imputata. Sfumato l’amore, largo ai comportamenti persecutori denunciati dalla 41enne. Destinataria innanzitutto di centinaia di sms offensivi – cinque, le pagine estrapolate – anche più al giorno. Dai pensieri sintetici – in cui l’altra veniva di volta in volta definita “troia”, “puttana”, “cesso”, “fallita” – a quelli più articolati: “Ti fotti gli uomini a casa tua davanti alla tue figlie”.


Circostanza, quest’ultima, che la 46enne sarebbe arrivata anche a rapportare a uno psicologo dei Servizi sociali del Comune, che dopo gli opportuni accertamenti la ritenne inattendibile. Nella “guerra in rosa”, un posticino l’ha trovato anche un classico, la macchina della 41enne con una fiancata rigata. Tra offese e quant’altro, poi, non sarebbero mancati nemmeno i pedinamenti delle figlie della presunta vittima, all’epoca dei fatti minorenni. E’ proprio nel timore che la situazione potesse degenerare, coinvolgendo ulteriormente le ragazzine, che la donna decise di recarsi dalle forze dell’ordine.

Al termine dell’udienza preliminare di mercoledì, nel rinviare a giudizio la 46enne per stalking e danneggiamento, il giudice Mattioli ha accettato la costituzione di parte civile avanzata dalla denunciante, i cui interessi sono tutelati dall’avvocato Leonardo Feula. La prima udienza del processo penale è stata fissata per l’8 gennaio, davanti al giudice Silvia Artuso. Il difensore della 46enne, l’avvocato Arnaldo Faiola, minimizza: “Siamo pronti a portare a galla la verità”.