Tempio di Giove Anxur nel degrado, la critica dell’Associazione Città Partecipata

Chi sa perchè si tende spesso a non valorizzare le bellezze che un territorio presenta. E’ quello che purtroppo molte spesso accade per la città di  Terracina, luogo inesauribile di grande cultura, storia, tradizione, ma costretta a dover subire le critiche di chi la visita a causa forse di una cura dei propri luoghi che potremo considerare superficiale.

Questa volta le critiche arrivano l’Associazione  Città Partecipata che, ieri, ha visitato il sito archeologico del Tempio di Giove Anxur, costatando che è pieno di erbacce, sporcizia, infiltrazioni e scritte sugli intonaci.


Un pezzo di intonaco in rosso pompeiano – spiega l’associazione – si sta staccando per mancanza di protezione adeguata. Insomma, nonostante la gestione privata, voluta dalla Amministrazione Procaccini, si è notato notevole degrado ed abbandono. Inoltre, nella biglietteria dove si può invece ammirare un bellissimo video, non esiste un libro sul monumento e su Terracina ma neanche una brochure… Ci sono viceversa su Roma e Pompei… e allora ci chiediamo?

Come mai non è valorizzata Terracina? Così è presentato il nostro bene patrimoniale più importante. Una delibera d’indirizzo del Consiglio comunale del giugno 2007 – prosegune – prevedeva di affidare la gestione del sito ad associazioni e cooperative, mentre alla fine a spuntarla fu la società privata Munus.

Secondo il contratto d’appalto, sottoscritto nell’ottobre 2012, tra l’Amministrazione Procaccini e la Società, quest’ultima dovrebbe gestire il “servizio di accoglienza, informazione e biglietteria, il servizio di visite guidate, laboratori didattici e di accompagnamento durante la fase delle rappresentazioni; il servizio di gestione del sito internet, del merchandising e della vendita on line di prodotti editoriali, di servizi e biglietti; il servizio di manutenzione del sito archeologico; il servizio di organizzazioni di eventi e infine il servizio di gestione dell’area parcheggio e del bus navetta”. Non si penserà, soltanto, ad introitare l’altro costo dei biglietti, lasciando tutto nel degrado”.

Una vera e propria critica dunque a tutta l’organizzazione, che si tratti dell’Ammistrazione comunale o della gestione privata.