L’associazione “Valore Donna” di Latina si è costituita parte civile nel processo
L’associazione “Valore Donna” di Latina, presieduta da Valentina Pappacena, si è costituita parte civile nel processo per la strage di Motta Visconti, di cui ieri si è celebrata la prima udienza.
“Siamo contenti dell’importante riconoscimento da parte del Tribunale, che ci ha accettato tra le parti civili costituitesi nel processo. Si tratta di un gesto significativo: vuol dire che ha compreso il lavoro che la nostra associazione compie ogni giorno a favore delle vittime di violenza”.
Allo stesso tempo però, Valore Donna vuole porre ancora una volta l’accento sulla concessione del rito abbreviato e chiede un intervento del Parlamento. “Siamo indignati. Non con i giudici di Pavia, che non possono far altro che applicare la legge. È la politica che deve intervenire per cambiarla. La concessione del rito abbreviato equivale alla certezza dello sconto di un terzo della pena: una condanna all’ergastolo si traduce automaticamente in una condanna ad un massimo di 30 anni. Questo varrà anche per Carlo Lissi, che ha ucciso una donna, madre e moglie dei suoi due bambini. Neanche loro ha risparmiato: li ha sgozzati mentre dormivano nel loro letto e poi è andato a vedere una partita di calcio con gli amici. Alla sua famiglia lui non ha fatto sconti: dovevano morire perché erano d’intralcio ai suoi comodi. La politica deve intervenire e cambiare la legge perché chi si macchia di questi delitti così efferati deve pagare con il massimo della pena. Ai killer come Lissi non deve essere più consentito l’accesso al rito abbreviato. Le pene, anzi, vanno inasprite”.