Formia e il Redentore abbandonato, promessa mancata dell’amministrazione

E’ stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale per le elezioni comunali di Formia, durante la quale la coalizione che sosteneva Sandro Bartolomeo sindaco di Formia aveva promesso nuova vita per le montagne della città. Una riqualificazione vera, profonda, per offrire al mercato del turismo ma anche alla città nuovi spazi e nuove attività di intrattenimento, sport e svago. Quindi nuove economie. Eppure a guardare bene la situazione non solo non è successo niente, ma le cose sono addirittura peggiorate. Già qualche settimana fa le prime lamentele per la scarsa illuminazione, ma anche il sentiero sta letteralmente cadendo a pezzi sotto i colpi dell’abbandono al quale è lasciato. Stesso destino tocca al rifugio, nel degrado più totale.

Eppure a leggere il passaggio di quel programma elettorale, come detto, la montagna doveva avere un ruolo fondamentale. Ecco qual’era l’impegno preso: “Economia della montagna, per far vivere anche le straordinarie montagne che caratterizzano il territorio formiano con un piano montagna: investimenti, riorganizzazione dei servizi e migliore sinergia con gli enti derivati, come il Parco dei Monti Aurunci, e le associazioni già operanti. In particolare, con la mappatura e segnatura dei sentieri montani all’interno ed all’esterno delle aree dei Parchi; l’assegnazione dei rifugi a gestori privati con possibilità di ampliamento per aumentarne la ricettività; un protocollo d’intesa con gli operatori del pascolo per pulizia e supporto delle attività di allevamento e pastorizia e la creazione di sentieri storico-culturali, di interesse botanico (orchidee) e zoologico (rapaci)“.


Insomma, almeno fino ad oggi si è trattato di una promessa completamente disattesa, che fa già il paio con il fallimento per quanto riguarda i progetti di finanziamento per i piani rurali, per i quali il Comune di Formia ha perso 80mila euro di finanziamento.