Quanto la questione lago di Paola è stata veramente affrontata negli ultimi anni? Quanto davvero gli enti preposti alla tutela del territorio si sono impegnati per capire le cause che sempre più spesso portano alle morie? Che ripercussioni potrebbe avere l’ultimo fenomeno, ovvero le chiazze marroni sull’acqua, su attività come i circoli? E’ mai stato progettato un vero intervento per rigenerare lo specchio d’acqua? Quanto i cittadini di Sabaudia sentono davvero il problema? Con gli interrogativi si potrebbe andare avanti ancora per molto ed è per questo che alcuni di questi sono stati sintetizzati in una mozione a firma dei consiglieri comunali Giada Gervasi, Marcello Pastore e Amedeo Bianchi.
Tutto è iniziato qualche giorno fa quando sul lago è comparsa una chiazza schiumosa. Ma non è tutto, L’acqua si è tinta di marrone un fenomeno che ovviamente è stato notato e che ha portato ai campionamenti dell’Arpa e anche ad un sopralluogo della Forestale. Sembra che l’origine del colore marrone dell’acqua sia stato provocato da alghe, probabilmente in stato di decomposizione. Solo un’ipotesi per ora. I consiglieri comunali partono però da una riflessione molto più amplia che tira in ballo anche l’Ente Parco ed il riconoscimento Mab Unesco che rischia, di rimanere sulla carta soprattutto per quanto riguarda la parte relativa ai vantaggi per le attività presenti sul territorio.
Nella mozione si chiede anche al sindaco di intervenire e di portare la questione lago in consiglio comunale, se necessario. E nel documento si fa accenno ad un argomento più volte associato a fenomeni come la morìa di pesci e cioè l’impatto delle serre sull’ecosistema lago. Sostanze che immesse in acqua anche attraverso altri corsi d’acqua potrebbero avere inciso un un ecosistema già molto delicato.
Riportiamo il testo della mozione presentata dai consiglieri di opposizione:
“Mozione relativa allo stato ambientale di tutte le acque interne nel territorio, piano di coordinamento dei controlli dell’ambiente, nonché istituzione di una commissione di studio per la tutela dell’ambiente composta dai rappresentanti di tutti gli organi preposti alla tutela e anche consiglieri comunali facenti parte delle minoranze.
I sottoscritti Consiglieri Comunali,
premesso
– che oggi, ictu oculi, si è assistito ad un fenomeno anomalo nelle acque interne del territorio comunale e sul Lago di Paola, in ordine al quale sono in corso le attività delle autorità competenti, in ordine alle quali c’è il massimo rispetto e gratitudine per il tempestivo intervento;
– che tale evento deve essere un segnale per gli organi competenti, ma anche per chi è componente del Consiglio Comunale di Sabaudia, perché si attivino sinergie e controlli per la tutela dell’Ambiente;
– che il Consiglio Comunale, in quanto competente, in materia di ambiente e territorio è obbligato ad esprimersi in modo chiaro sulla salvaguardia dell’ambiente;
rilevato
– che da molti anni lo stato di salute delle acque interne del Comune di Sabaudia è sotto osservazione;
– che nonostante alcuni interventi svolti nel passato, la situazione in questi ultimi tempi appare notevolmente peggiorata;
– che fenomeni quali la moria di pesci sono molto frequenti;
– che molti nostri giovani cittadini di Sabaudia, come molti equipaggi stranieri, si trovano a praticare sport, con sostanze putrefatte e maleodoranti;
– che, sul Supplemento ordinario alla gazzetta ufficiale n. 71/2015 è stato pubblicato il Decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 10 marzo 2015, recante le Linee guida di indirizzo per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette. Si tratta di un provvedimento che finalmente affronta in maniera decisa il problema della tutela delle acque nei Parchi nazionali e nelle aree protette;
– che il Corpo Forestale e gli enti preposti (ARPA – Istituti Zooprofilattici sperimentali) dispongono di uno strumento per colpire i trasgressori;
– che con Decreto del 30 marzo scorso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha approvato le Linee guida per la verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale dei progetti di competenza delle regioni e province autonome, previsto dall’articolo 15 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116. Si tratta di un documento molto atteso, indispensabile con particolare attenzione alle seguenti zone: a) zone umide; b) zone costiere; c) zone montuose o forestali; d) riserve e parchi naturali; e) zone classificate o protette ai sensi della normativa nazionale; zone protette speciali designate in base alle direttive 2009/147/ CE e 92/43/CEE; f) zone nelle quali gli standard di qualità ambientale fissati dalla normativa dell’Unione europea sono già stati superati; g) zone a forte densità demografica; h) zone di importanza storica, culturale o archeologica;
– che la Giunta con atto d’imperio, post hoc ergo propter hoc, ha inserito il nostro territorio nel MAB UNESCO, ma nessun beneficio di tale attività ad oggi si è constatato;
– che l’inserimento nel progetto MAB UNESCO si auspicava potesse migliorare l’attenzione a tutte le tematiche relative alla difesa del territorio, ma anche la speditezza delle pratiche pendenti volte alla ecosostenibilità;
considerato
– che tale situazione non è piu’ sostenibile ;
– che è indispensabile ed urgente affrontare il problema coinvolgendo tutti gli enti interessati in un progetto di risanamento ecosostenibile;
– che l’impegno profuso dall’Amministrazione e dalle Autorità preposte al controllo è encomiabile, ma non sufficiente;
– che Sabaudia è bella e famosa nel mondo per la sua natura, per le Sue acque e la Sua rigogliosa vegetazione.
Tutto ciò premesso , considerato e rilevato
si formula formale mozione e si chiede:
Che Codesto Consiglio Comunale, al fine di mantenere e garantire quelle caratteristiche del nostro territorio che ne fanno un unicum al mondo, impegni la Giunta ed il Sindico a porre in essere tutti gli atti necessari per verificare lo stato delle acque interne e le immissioni nelle stesse per quanto di competenza ed in particolare:
- a)che il Sindaco, nq di autorità sanitaria locale, per quanto di competenza coordini gli interventi di tutte le autorità competenti al controllo, calendarizzandone l’operato;
- b)che il Sindaco e la Giunta predispongano un piano di coordinamento dei controlli dell’ambiente, volti ad individuare le aree di controllo, le eventuali immissioni nelle acque interne pubbliche o private da parte di chiunque, verificare la conclusione delle procedure adottate da Acqualatina per garantire, giusta Convenzione, l’allaccio di tutte le attività pubbliche e private ricadenti nel territorio comunale alla pubblica fognatura, e calendarizzare i tempi entro cui le autorità preposte al controllo provvedano secondo la normativa vigente;
- c)che il Sindaco chieda l’iscrizione all’ordine del giorno della Commissione ambiente, urbanistica ed assetto del Territorio il problema del risanamento delle acque interne, favorendo la partecipazione degli Enti e dei privati per quanto di competenza;
- d)che il Consiglio deliberi l’ istituzione di una commissione di studio per la tutela dell’ambiente composta dai rappresentanti di tutti gli organi preposti alla tutela e anche consiglieri comunali facenti parte di tutti i gruppi consiliari”.