Difendi Formia ha incontrato il vice questore Di Francia

“Nonostante gli arresti, diversi, che pure ci sono stati nelle ultime settimane, non si placa l’escalation di crimini predatori nel Golfo di Gaeta (stanotte l’ultimo solo in ordine di tempo in un appartamento), e perciò la costituzione del comitato Difendi Formia è diventata un’opportunità non solo per rappresentare la voce della città di fronte a istituzioni e forze dell’ordine, ma specie per proseguire nel compito di fornire un sostegno utile agli organi inquirenti.

E proprio con questo spirito alcuni componenti del comitato, strutturato anzitutto sulla partecipazione dei commercianti, i più colpiti, ma anche cittadini e associazioni, hanno incontrato il vicequestore di polizia di Formia Paolo Di Francia, per chiedere ma anche per proporre.


Va detto che all’incontro erano attesi, come inizialmente previsto, anche i massimi rappresentanti di carabinieri e guardia di Finanza in città e il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo, il quale aveva promesso un incontro del genere. Alla fine c’era solo il vice questore Di Francia, che ha ascoltato le nostre proposte con grande disponibilità.

Lo stesso incontro ha infatti subito diverse modifiche prima di andare in scena, visto che era inizialmente previsto al commissariato di via Olivastro Spaventola, poi al Comune e poi definitivamente spostato di nuovo al commissariato. Insomma la fase è piuttosto convulsa, non solo sotto il punto di vista del dilagare del crimine in città, ma anche rispetto all’efficacia dell’azione della società civile nel fronteggiare il problema. Circa una decina, quindi, a colloquio per due ore col dirigente di pubblica sicurezza, il quale da parte sua ha confermato quanto detto nelle settimane scorse, ovvero escludendo qualsiasi anomalo rialzo nei numeri dei reati predatori, al massimo riconoscendo qualche picco fisiologico che c’è sempre stato, ma insomma la situazione non è così grave come viene percepita.

Da parte loro, le vittime, i cittadini e i negozianti, hanno ribadito invece l’unicità di questa fase storica per Formia, che mai prima di ora ha visto così tanti colpi ad abitazioni e esercizi commerciali, sottolinenando che i dati sulle denunce dei reati portati a segno, proprio dato l’elevato numero, non sono attendibili perché spesso le denunce non vengono proprio fatte. Ciò che è stato chiesto, in buona sostanza, è stata anzitutto una maggiore collaborazione tra tutte le forze di polizia, come avvenuto nel caso degli ultimi due arresti a due giovani di Mondragone trovati a rubare nel bar Amedeo.

Una collaborazione che prosegue in questi giorni. In questa prospettiva si è auspicato anche un maggior coinvolgimento dei vigili della polizia locale che in questa fase potrebbero offrire una preziosa collaborazione nella pattugliamento del territorio.

Sottoposti nuovamente al vicequestore Di Francia i punti all’ordine del giorno portati anche in assemblea mercoledì scorso:

‐ Collaborazione dei cittadini con le Forze dell’ordine e l’amministrazione comunale;
– Creazione di un numero verde/Amico con conseguente possibilità di mappatura delle zone più rischio;
– Migliorare la qualità urbanistica della città ed intensificare la video sorveglianza nei punti critici;
– Coordinamento delle diverse Forze dell’ordine;
– Snellimento procedure amministrative per aumentare la presenza in strada;
– Intensificazione di presenza durante le ore notturne ;
‐ presidio sui lungomari ;
‐ pattugliamento a piedi/bicicletta ;
– Attività divulgativa nei confronti delle persone anziane;
– Attività divulgativa nei confronti delle attività commerciali;
– Attività divulgativa nei confronti dei cittadini.

Prossimo appuntamento per il comitato sarà quello di proporre assemblee pubbliche i tutti i quartieri e di riuscire finalmente a poter coinvolgere tutte le forze dell’ordine e anche il sindaco di Formia in un incontro dove portare le istanze raccolte in città e soprattutto tra le vittime non solo dei colpi ma del senso di paura e insicurezza che in molti, nonostante le rassicurazioni, continuano a nutrire. Non dimetichiamo che la nostra città è abitualmente frequentata da persone vicino alla criminalità organizzata”.