Quattro indagati, con l’accusa di bancarotta, al termine delle indagini sul crac dei Cantieri Navali Rizzardi. All’esito degli accertamenti disposti e di una consulenza tecnica, il sostituto procuratore Luigia Spinelli si è convinta che i dubbi emersi già al momento del fallimento dell’azienda nautica, quando nel luglio 2012 fu la stessa Procura a chiedere al Tribunale di staccare la spina alla società, erano fondati.
Il sostituto Spinelli ritiene che in piena crisi aziendale siano stati consumati episodi di bancarotta, in particolare con la vendita di alcune imbarcazioni. E per tale accusa il magistrato ha inviato avvisi di garanzia all’imprenditore Gianfranco Rizzardi, di San Felice Circeo, e a tre commercialisti, ex componenti del collegio sindacale, Sergio Gasbarra, di Cisterna, già imputato per bancarotta nel processo Midal, Renzo Vecchi e Alberto Palliccia, di Latina.
Il fallimento della Cantieri Navali Rizzardi è stato disposto davanti a debiti per 112 milioni di euro, con 800 creditori rimasti con un pugno di mosche in mano. E in sede di fallimento, appunto, gli inquirenti ipotizzarono anche una maxi evasione fiscale ed episodi di bancarotta dissipativa e preferenziale. Trascorsi i venti giorni di tempo a disposizione delle difese, il sostituto Spinelli potrà chiedere per i quattro indagati il rinvio a giudizio.