Tragedia al porto di Formia, ascoltati i testimoni dello scontro

Il recupero della salma del 61enne

Mentre Formia ancora si interroga sulla tragedia che ieri pomeriggio é costata la vita al sessantunenne pescatore Giovanni Centola, proseguono da parte della Guardia Costiera di Gaeta e Formia le indagini finalizzate a ricostruire la dinamica del sinistro marittimo che ha visto coinvolti il motopeschereccio S. Erasmo e la motonave “Vetor quinto” toccatisi, a quanto starebbe agli accertamenti, tra il bulbo e la catena di quest’ultimo. Una posizione piuttosto defilata che lascerebbe pensare a un tentativo di evitare l’impatto.

Attesa in banchina
Attesa in banchina

Le indagini, intanto, sono proseguite per tutta la notte a bordo proprio dell’imbarcazione destinata al trasporto d’acqua sulle isole, dove un team ispettivo, oltre ad acquisire documentazioni e rilievi fotografici, ha ascoltato le testimonianze dell’equipaggio. Confermato che la motonave era ferma alla fonda e in un’area portuale a lei assegnata e nota ai marittimi in transito. Proprio in queste ore, poi, su delega della Procura di Cassino – dott.ssa D’Orefice – e verificando le posizioni delle imbarcazioni al momento della tragedia, sono state raccolte ulteriori deposizioni dall’equipaggio di un’altra unità da pesca che si trovava in transito nell’area al momento dell’incidente.


Il rimorchiatore Bino e la Guardia Costiera sul luogo dello scontro
Il rimorchiatore Bino e la Guardia Costiera sul luogo dello scontro

Il comandante del peschereccio S.Erasmo, Pompeo Scarpellino, che ha già nominato come suo avvocato difensore Pasquale Di Gabriele, non appena sarà dimesso dal nosocomio di Formia, dove si trova ancora ricoverato per una frattura alla spalla, verrà ascoltato dai militari della Guardia Costiera per avere una dettagliata descrizione sull’incidente.

I militari della Guardia Costiera, quindi, procederanno al sequestro dei resti del peschereccio recuperati fino ad ora dal mare e nei prossimi giorni, sarà possibile anche avere il risultato dell’esame autoptico del marinaio deceduto, disposto dall’autorità Giudiziaria e che si svolgerà a breve. Continua, intanto, sotto il coordinamento della Capitaneria di Porto di Gaeta, il monitoraggio dell’area dell’affondamento del motopesca per gli aspetti ambientali.

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I resti dell’imbarcazione

Diverse le ipotesi al vaglio degli investigatori che procedono a 360 gradi e non escludono alcuna pista. Da un possibile guasto a bordo dell’imbarcazione affondata, in mattinata alcuni pescatori avevano notato difficoltà nell’uscita dal porto, a un malore a bordo fino, addirittura, al presunto “malcostume” di procedere con pilota automatico, e comunque a bassa velocità, dando aiuto al personale di bordo nella pulizia delle reti, così ottimizzando i tempi di scarico ma in questo caso, drammaticamente non accorgendosi, o comunque in ritardo, dell’imbarcazione a dritta.

Il tutto resta al vaglio della Procura di Cassino.