Monte San Biagio, dissequestro annullato a tettoia e piscina de “Le Pantanelle”: le motivazioni della Cassazione

Le opere contestate andrebbero effettivamente ad aggravare il carico urbanistico dell’area, secondo il Prg a destinazione agricola. E dunque per la parte del ristorante “Le Pantanelle” dissequestrata a maggio scorso, una tettoia di quasi 190 metri quadrati legata a un ampliamento dell’area ristorante e una piscina di 14 metri per 11, torna la spada di Damocle dei sigilli.

*Giuseppe Miliano*
*Giuseppe Miliano*

Decisione che spetterà ancora al Riesame, che questa volta dovrà tener conto delle motivazioni della Cassazione in merito all’accoglimento del ricorso del pubblico ministero Giuseppe Miliano avverso il dissequestro dei due manufatti. Motivazioni appena rese note – l’annullamento dell’ordinanza impugnata dal pm è di metà febbraio – e incentrate su un punto: l’“errore giuridico”, tale è stato riconosciuto dalla Suprema Corte, “commesso nell’escludere la sussistenza del periculum”. A maggio il Tribunale di Latina, nel disporre l’annullamento del sequestro preventivo, aveva sì confermato la sussistenza del “fumus” del reato, ma allo stesso tempo ritenuto che, vista la natura degli interventi edilizi finiti nel mirino, non vi fosse alcun rischio legato a un aumento del carico urbanistico. Di tutt’altra opinione il pubblico ministero e, in seconda battuta, gli ermellini, che hanno ritenuto fondato il ricorso, avallando le questioni dedotte da Miliano: “L’esecuzione di interventi di ampliamento di un esercizio commerciale al pubblico di somministrazione di alimenti e bevande (ristorante) attraverso la realizzazione di tettoia/pergolato, determina senza alcun dubbio l’aumento del carico urbanistico, accrescendo il numero degli avventori e comportando la necessità di realizzare ulteriori opere di urbanizzazione”. Stessa questione, in sostanza, per la piscina.


In vista del Riesame bis gli avvocati della titolare – moglie dell’attuale sindaco di Monte San Biagio, all’epoca del rilascio delle concessioni assessore all’Urbanistica, comunque estraneo alla vicenda – promettono battaglia: Giulio Mastrobattista e Adelindo Maragoni punteranno principalmente sulla trasformazione avvenuta negli anni nell’area in questione, a ridosso dell’Appia e andata incontro a costante edificazione.

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