Variante Malvaso, 9 politici tra i 14 indagati

Il cantiere sequestrato in via Piave: la cosiddetta Variante Malvaso

Pioggia di avvisi di garanzia sui politici di Latina. Il sostituto procuratore Gregorio Capasso ha chiesto e ottenuto una proroga delle indagini sulla contestata variante Piave, che hanno portato al sequestro della palazzina realizzata dal consigliere comunale e costruttore Vincenzo Malvaso. Il magistrato ha così notificato il relativo avviso ai 14 indagati e in tal modo è stato ufficialmente comunicato che sono inscritti nel registro delle notizie di reato anche a 9 politici.

Avvisi ufficiali sinora erano arrivati, in occasione del sequestro, solo a Malvaso, all’architetto Ventura Monti, dirigente dell’ufficio tecnico e urbanistico del Comune, ai progettisti della variante Marco Paccosi e Fabio De Marchi, e all’ing. Antonio Petti, progettista e direttore dei lavori. Ora è stata la volta anche dei membri della giunta che hanno approvato la contestata variante: il sindaco Giovanni Di Giorgi, l’ex vicesindaco Fabrizio Cirilli, l’ex assessore Orazio Campo, l’ex assessore Rosario Cecere, l’ex assessore Gianluca Di Cocco, l’assessore Giuseppe Di Rubbo, l’ex assessore Pasquale Maietta, l’ex assessore Marco Picca e l’assessore Marilena Sovrani. Una proroga che sarebbe stata disposta essendo ancora in corso accertamenti sull’appartamento che il primo cittadino ha acquistato da Malvaso prima dell’ok definitivo alla variante Piave.


In Procura, inoltre, sono stati ascoltati dal sostituto procuratore Capasso e dagli investigatori del Nipaf due funzionari della Regione, uno addetto alla vigilanza e l’altro all’urbanistica, come persone informate sui fatti. Ai due è stato chiesto se, come sarebbe nel caso di Borgo Piave, è possibile approvare una variante in giunta, senza passare per il consiglio, quando apporta modifiche al Prg.