18 mila pratiche di condono in sanatoria presentate al Comune di Aprilia da altrettanti cittadini che vogliono – e devono – mettersi in regola con la propria abitazione. Di queste, 11 mila devono ancora essere portate a termine. E qui arriva l’inghippo.
Nel nuovo regolamento sugli scarichi approvato a dicembre – e che obbliga tutti coloro che non sono allacciati in fogna a dotarsi entro dicembre di mini depuratori dal costo tra i 4 e i 6 mila euro – era prevista la possibilità di richiedere ed ottenere un’autorizzazione preventiva da utilizzare per avere il Permesso definitivo di Sanatoria, realizzando successivamente l’adeguamento all’impianto fognario e dunque spalmando nel tempo l’ingente spesa, in parole povere si rateizza la Bucalossi, parte dell’Oblazione ed anche la realizzazione effettiva dell’impianto. “Invece scopriamo oggi che i dirigenti del comune, prima di concludere le pratiche di sanatoria pretendono che l’adeguamento degli scarichi sia cosa fatta”, spiegano i tre consiglieri d’opposizione Vincenzo la Pegna, Nello Romualdi e Gianni Bafundi. “Nonostante sia sacrosanto chiedere di adeguare gli scarichi per non inquinare, mettere le mani in tasca ai cittadini in questo particolare momento storico è un’assurdità”.
Dallo scorso anno l’Amministrazione Comunale sta inviando miriadi di lettere ai proprietari sollecitandoli alla conclusione delle pratiche, dunque il cittadino si trova a dover integrare oltre a documentazione anche a dover corrispondere ingenti somme per gli oneri concessori – la famosa Bucalossi- e per conguagli dell’oblazione.
“L’ Amministrazione per chiudere la vicenda ha sicuramente scelto il momento sbagliato – proseguono – con una stringente crisi che obbliga le famiglie sulla soglia dell’indigenza o comunque di difficoltà economica sicuramente il pagamento di tali ingenti somme non è per loro prioritaria”.
A questo punto esiste anche un grave problema politico che riguarda la votazione della delibera. Praticamente le soluzioni sono solo due: o la delibera di consiglio comunale risulta palesemente illegittima e va tolta la possibilità di ottenere il Permesso di Sanatoria anticipatamente all’effettivo adeguamento dell’impianto di scarico; oppure è legittima e va fatta osservare senza interpretazioni da parte degli uffici.
“In entrambi i casi – concludono – l’Amministrazione ha sbagliato o sta sbagliando, pertanto faccia chiarezza assumendosi la responsabilità di non prendere in giro i consiglieri, le borgate, i tecnici ed i cittadini”.