Coturnice: l’Arci caccia di Lenola si propone per una mediazione

“La sentenza del Tar del Lazio, con la quale é stata sancita la legittimità della delibera del C.C. di Lenola che prevedeva di bloccare il tacito rinnovo dei terreni concessi all’AFV la Coturnice, ha di fatto sancito l’mpossibilità che l’Azienda stessa possa continuare a vivere”. Lo dichiara il presidente dell’Arci Caccia Lenola Nestore Crescenzi Lanna.

E prosegue: “Continuare a credere che senza il territorio comunale, sottratto alla superficie aziendale, si possa continuare a gestire il restante territorio in osservanza alle vigenti norme, é assolutamente fuori discussione. Senza terreni comunali non c’é possibilità di nessuna gestione. Come si é giunti a questo? Le motivazioni sono diverse che non esulano da responsabilità dirette, nessuna delle parti interessate.


Dapprima l’Amministrazione Comunale, che partita con quelle che inizialmente potevano sembrare valide ragioni, (vedi la possibilitá di permettere l’accesso in azienda a tutti i cacciatori locali), alle quali convennero i dirigentii dell’Azienda, si é poi trovata a sostenere posizioni “talebane” per le quali era tutto da demolire. Tant’è che ad un certo punto, ha addirittura sostenuto la necessità di far sparire l’AFV la Coturnice per crearne una sotto l’egida dell’Amministrazione Comunale. Una aberrazione.

Dall’altro canto, in quei frangenti, l’azienda non é stata in grado o non ha voluto cogliere la possibilità di poter ricercare un accordo che ponesse l’AFV al riparo da colpi bassi, e ne garantisse la sopravvivenza. Tanté che cullandosi sul parziale risultato ottenuto con la sospensiva concessa dal TAR Lazio, abbandonò ogni trattativa. Mentre invece, proprio in quel momento andava chiusa la questione, ricercando un accordo partendo da una posizione favorevole.

Più volte l’Arci caccia ha cercato di fare in modo che si potesse percorrere di nuovo la strada del dialogo, prospettando quello che poi é accaduto con la Sentenza del TAR che é giunta come una doccia fredda su chi non ha voluto ascoltarci. Tutto ció per arrivare sino ad oggi dove si è giuntii ad un punto di non ritorno. É vero che ancora vi é la possibilità del ricorso al Consiglio di Stato, é vero che forse, (anche se non comprendiamo perché dovrebbe farlo), lo stesso CdS potrebbe concedere una sospensiva alla sentenza del TAR, ma é altrettanto vero che continuare in questo modo, avendo sempre la spada di Damocle che oscilla sulla testa dellAzienda, non sarà mai possibile poter elaborare, con serenità un piano gestionale a lungo o medio termine, che non sia figlio dell’approssimazione, sancita dalla mancanza di certezza nel futuro.

Inoltre, se il Consiglio di Stato dovesse confermare la sentenza? Dove si andrebbe a parare? Chi pagherebbe le spese? Bisogna stare molto attenti. Le sentenze non si costruiscono per sentito dire…. Dal suo canto l’Amministrazione Comunale dovrà, a nostro avviso, con calma, escludendo situazioni preconfezionate, ponderare bene le scelte che andrá a fare per capire principalmente, cosa sta ottenendo da questa sua posizione e decidere se assumersi l’onere e l’onta di aver distrutto un gioiellino che ci viene invidiato dappertutto, per quale motivo poi? Solo per sanare debiti politici pregressi? Deve anche capire che il danno irreparabile, che potrebbe arrecare a tutto il mondo venatorio locale, e agli agricoltori si configurerebbe come un grande autogol politico, se si considera che la stragrande maggioranza dei soci dell’Azienda sono stati loro sostenitori ed elettori.

Dall’altro canto il direttivo della Coturnice, di cui oggi alcuni soci dell’Arci caccia fanno parte, dovrá, liberandosi da preconcette situazioni, figlie di un modo di gestione sociale tramontato, farsi parte diligente nel cercare con ogni sforzo, di trovare una soluzione che eviti la peggiore delle ipotesi. I soci dell’AFV sono ormai spossati dal dover sempre e soltanto parlare di carte bollate. Personalismi e situazioni che niente o poco hanno a che fare con la gestione dell’Azienda devono restare fuori dalla porta. Il nuovo Direttivo dovrà percorrere la sua strada in questo alveo. l’ARCI caccia di Lenola si rende disponibile a mediare tra le parti, vantando una posizione di indubbia obiettività ed opererá con tutte le proprie forze affinché ciò avvenga”.