Della centrale elettrica di Giancos, dei ritardi relativi all’indizione di gara per la nuova centrale e dei conseguenti, ancora presunti, danni che sarebbero stati perpetrati ai danni dell’attività della società nautica di Vincenzo Mazzella, ne discuterà il Tribunale di Latina. E’ quanto ha deciso oggi il gup del Tribunale di Latina Guido Marcelli così rinviando a giudizio, prima udienza il 17 novembre, il sindaco Piero Vigorelli, il suo vice Giosuè Coppa, difesi dall’avvocato Vincenzo Macari, i manager Sep Silverio, Giorgio e Monica Vitiello, difesi dall’avvocato Giuseppe Ammendola.
Le contestazioni nei loro confronti, accusati di violazione delle norme in materia ambientale, fanno riferimento alle autorizzazioni per l’accensione della centrale elettrica dal dal primo novembre 2012 all’11 aprile del 2013, quando questa però non aveva più l’autorizzazione, revocata il 14 dicembre 2011 della Provincia di Latina. Inoltre omissione atti d’ufficio, e proprio per i ritardi nell’indizione di una gara per la realizzazione di una nuova centrale, è l’accusa nei confronti del primo cittadino isolano.
Risultano parti offese oltre a Silverio Mazzella, confinante con la centrale e costituitosi attraverso gli avvocati Luca Giudetti e Stefania Petrenga, anche la Regione Lazio, nonché la Provincia.
LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO
“La cosa mi sorprende perché cento e più ragioni danno ragione all’operato del Sindaco. Due per tutte: una nuova centrale elettrica definita “provvisoria”, che il Sindaco ha ordinato alla Sep di realizzare dopo la chiusura di quella di Giancos, sta già rodando i motori ed è in fase di collaudo.
La gente di Ponza aspettava una nuova centrale da almeno trent’anni, nei quali avevano prevalso le chiacchiere. Il Sindaco ha invece ordinato di costruirla nell’aprile del 2013 e ora sta per entrare in funzione. Quanto al bando di gara per la Nuova centrale “definitiva”, è stato varato a fine 2014 e la fase di aggiudicazione della gara è in corso.
Considero la decisione odierna del GUP un rinvio per un buon giudizio del Tribunale, dove tutte le buone ragioni del Comune di Ponza saranno certamente esaminate con scrupolo.
Spero che da qui al 17 novembre, prima udienza del Tribunale, non ci siano basse insinuazioni e maldicenze, lesive della persona del Sindaco e del Vicesindaco, che da quando sono in carica hanno impedito che Ponza restasse al buio specie nei sei mesi estivi, quando la piccola centrale di Le Forna non è in grado di produrre l’energia necessaria per un’isola che passa da 3.000 ad anche 35.000 abitanti.
Sindaco e Vicesindaco hanno quindi firmato ordinanze per garantire l’energia elettrica necessaria all’isola, facendola produrre dalla centrale “proibita” di Giancos. Del resto questa decisione è stata assunta anche dal Commissario Prefettizio e anche dalla Procura di Latina, che hanno autorizzato da fine 2011 al settembre 2014 l’accensione della centrale di Giancos.
La verità è che realizzare una Nuova centrale elettrica non è come fare una costruzione con il “Lego” dei bambini.
Per redigere il complicato e super tecnico capitolato di gara il Comune si è rivolto al Rettore della facoltà di Ingegneria Elettrica della Sapienza di Roma, mentre per la stesura del bando si è avvalso del titolare della cattedra di Legislazione degli Appalti Pubblici della facoltà di Ingegneria Civile della Sapienza di Roma.
Si pensi invece che secondo il Commissario Prefettizio il bando di gara doveva essere fatto con la modalità dell’appalto concorso, che era stata abolita dal Codice degli Appalti sei anni prima. Un tempismo eccezionale.
Si pensi che il Sindaco è stato rinviato a giudizio per non aver ottemperato a questo macroscopico obbrobrio del Commissario Prefettizio. E si pensi purtroppo che di obbrobri ce ne sono stati altri, altrettanto gravi, sempre ad opera dello stesso Commissario.
Sindaco e Vicesindaco entreranno quindi in Tribunale a testa alta, fiduciosi che le loro ragioni saranno ritenute valide”.