Il viceministro dell’Interno a Fondi: “La legalità non è un costo”

Il futuro del Paese passa per una rinnovata presa di coscienza dei cittadini, a partire dalle nuove generazioni: “La legalità non è un costo, costituisce un vantaggio. Uno strumento positivo e utile ‘per fare’”. Questa, la pietra angolare per il rilancio, senza la quale non ci sono politiche di Governo ed interventi sul territorio che tengano.

Uno dei concetti più pregnanti espressi lunedì dal viceministro dell’Interno, il senatore Filippo Bubbico, di scena a Fondi all’incontro “Le politiche della sicurezza e lo sviluppo economico del Paese”, promosso dal Gruppo del Senato del Pd e dalla Federazione provinciale di Latina. Era proprio Bubbico l’ospite d’eccezione, in un appuntamento cui hanno partecipato, tra gli altri, anche il componente delle Commissioni Finanze e Antimafia Claudio Moscardelli, la coordinatrice locale democrat Rosaria Alfinito ed il segretario provinciale Salvatore La Penna. Dinanzi un parterre proveniente da buona parte del comprensorio, il viceministro ha parlato di sviluppo ed attività del Governo Renzi. Ma anche e soprattutto di regole e legalità.


“C’è una sorta di remora nel parlare di legalità, una certa preoccupazione perché questo tema viene strumentalizzato da chi non vorrebbe fare i conti con la realtà, da chi pensa che il problema debba essere risolto con una caserma in più o in meno, un carabiniere in più o in meno, una macchina della polizia che gira per il territorio. Cose che sono necessarie, utili e che bisogna realizzare in condizioni di massima efficienza. Ma noi dobbiamo sapere che la lotta per la legalità costituisce un fattore caratterizzante, un contesto sociale, un contesto economico, e diventa per se stesso attrattivo, capace di stimolare attenzioni, di suscitare interesse in altri interlocutori capaci di aggiungere energie a quelle già presenti in un determinato contesto”.

Energie contro le illegalità e la capacità pervasiva della mafie. Riferimento generale che diventa locale quando Bubbico pone l’accento sul dovere di ripartire dalle opportunità offerte da un territorio, come il Mof per Fondi, affinché “la ricchezza generata da questo riferimento per il mercato agroalimentare nazionale possa diventare uno strumento perché il territorio cresca, perché le aziende ne beneficino, e non perché delle reti criminali possano arricchirsi ulteriormente desertificando un territorio, impoverendolo e condizionandolo tanto da renderlo marginale, residuale nelle dinamiche di sviluppo nazionale”.