Quel mezzo chilo di hashish che l’ha fatto finire in manette in flagranza di reato? Ma quale spacciatore, era tutto per uso personale. Troppo? Macché. Una scorta. E soprattutto un’offerta davvero irrinunciabile, accaparrata a prezzo di saldo. Anziché un pusher, insomma, un semplice consumatore con un occhio molto attento al portafogli, praticamente allo stesso modo delle massaie.
E’ questa la versione che il 40enne di Itri Ludovico Rossi, arrestato mercoledì dalla polizia di Fondi, ha fornito nel corso dell’interrogatorio di garanzia tenutosi venerdì mattina presso la casa circondariale di via Aspromonte, davanti al gip del Tribunale di Latina Guido Marcelli. Al quale l’uomo, difeso dall’avvocato Enzo Biasillo, ha inoltre specificato di non aver bisogno di spacciare, dato che ha il suo onesto lavoro di elettricista. Sostenendo di non essere nemmeno fuggito alla vista della volante del Commissariato che, intercettatolo su via Appia lato Itri, l’ha poi bloccato con cinque panetti di hashish sotto il sedile dell’auto. A margine del blitz degli agenti, dalla Questura parlavano di “brusche e pericolose manovre nel tentativo di far perdere le proprie tracce” e di un “rocambolesco inseguimento”. L’interessato ha invece negato, affermando di aver proceduto normalmente e di non essersi nemmeno reso conto, tranquillo com’era, di avere le divise alle calcagna. Comunque sia andata, al termine dell’interrogatorio, convalidandone l’arresto, il giudice per le indagini preliminari ha rispedito il 40enne, già noto alle forze dell’ordine per reati specifici, a casa. Domiciliari, per lui.
Continuano intanto le indagini da parte degli uomini del vicequestore Massimo Mazio per individuare chi gli abbia ceduto il mezzo chilo di “fumo in saldo”, rinvenuto a bordo della sua Alfa Romeo 147. L’operazione è nata intorno alle 14 di mercoledì, quando qualcuno ha telefonato presso il Commissariato di Largo Evangelista, segnalando l’avvenuto scambio, nei pressi delle case popolari, ed il modello d’auto dell’acquirente, fermato a stretto giro.