La politica itrana è in fermento

L'ingresso del Comune di Itri

La politica itrana come una pentola a pressione? Parrebbe proprio di sì alla luce delle voci e dei “rumors” che si percepiscono in paese sul futuro della coalizione amministrativa. E’ ed è uno scenario davvero esplosivo quello che traspare dalla cose “dette e non dette” e dalle confidenze degli addetti ai lavori. Il tutto su un panorama che non ha fatto sfuggire a nessuno l’evidente disagio in cui si trova a operare l’attuale maggioranza.

Da sinistra, Luca Iudicone aveva annunciato un “autunno caldo” se, entro settembre 2014, non fossero giunti in consiglio gli adempimenti relativi al PRG, se non si fossero definiti il piano per l’area Pagnano, l’edilizia convenzionata e non fosse stata data un’impronta totalmente opposta rispetto al vecchio modo di governare della destra itrana. E, in sintonia con la sua decisa volontà di voltare pagina, non aveva accettato neppure la delega ai servizi sociali, in qualità di consigliere, compito che aveva svolto fino a quel momento con risultati giudicati egregi da molti.


Oggi, nello scenario che va delineandosi, l’esponente di Sinistra Unita, primo eletto nelle consultazioni del maggio 2011, è in predicato – vox populi! – di essere nominato assessore, chiaramente ai Servizi Sociali, con qualcuno che lo accredita anche come il futuro vicesindaco del paese al posto di Giovanni Ialongo. Comprensibile il “no comment” dell’interessato il quale continua a ribadire che la sua base pretende solamente che l’amministrazione impronti la sua azione a quello spirito che portò alla nascita del Patto per Itri e per De Santis sindaco.

Nel quadro generale, mentre si registra una disponibilità al confronto civilmente costruttivo con il sindaco da parte dell’ex azzurro Claudio Cardogna, permangono ferme le dimissioni da assessore alle Finanze di Antonio Ruggieri, politicamente vicino all’ex sindaco Giovanni Agresti il cui nome, proprio due giorni fa, è stato ufficializzato quale commissario “a titolo completamente onorifico” dell’IPAB, ente al centro di una bufera politico-legale.

Voci non ufficiali ma di fonte certa parlano di Francesco Fargiorgio, espressione del NCD, dimissionario dal suo incarico di assessore alle politiche forestali, disimpegno che, per ora, è stato ufficializzato dall’interessato solo nell’ambito del suo partito che si riserva di recapitarlo al sindaco a seconda dello sbocco della crisi in atto.

A questo punto la giunta può contare solo sul sostegno di Paola Ruggieri, responsabile dell’Ambiente, e di Giovanni Ialongo, assessore LLPP in quota PD, le cui conclamate scelte amministrative non consentirebbero una coabitazione con Luca Iudicone. E mentre in Forza Italia si valuta l’opportunità di presentare una mozione di sfiducia al sindaco, anche per mettere alla prova la volontà di chi, negli incontri ufficiosi, si dimostra detrattore del suo operato, nell’UDC non si riscontra un’unità operativa tra le due anime, quella facente capo a Mario Petrillo e quella legata a Pietro Di Mascolo, entrambi consiglieri, con il segretario Aristide Iacotucci all’affannosa ricerca di una ricucitura per quello che è stato a Itri, per lunghi periodi, il partito più votato.

Da parte sua, De Santis ribadisce che, sentendosi il sindaco di tutti gli itrani, essendo stato eletto dal popolo, sente l’obbligo di servire la comunità per l’intero mandato. Se poi qualcuno o alcuni volessero porre fine anticipatamente al suo lavoro, “presentino pure la sfiducia. Da parte mia – ha ancora una volta ribadito De Santis – il mio servizio alla gente vuole tradursi nella redazione definitiva e nell’approvazione del PRG e in una serie di provvedimenti essenziali che ho ripetutamente elencato”.