Multipiano colabrodo, mancati collaudi, mail, telefonata da Caserta, Di Cesare alza il tiro: “La Terreri deve essere sospesa”

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L’ingresso del Multipiano

La storia è sempre la stessa. Ed è meglio sottolineare e anticipare, come fa il protagonista, anche lui sempre lo stesso, che “non c’entra niente il procedimento per il fallimento della Formia Servizi”. L’argomento del dibattere é il Multipiano delle Poste a Formia su cui Williams Di Cesare non vuole più arretrare di un passo, affiancato in conferenza dall’avvocato Pasquale Cardillo Cupo: “O verrò pagato per i lavori fatti o sono pronto ad andare dalle forze dell’ordine per chiederne la chiusura. Da quattro anni manca il collaudo tecnico amministrativo della struttura.

A voler sintetizzare cosa é questo collaudo e il perchè, secondo Di Cesare, non viene effettuato, é presto detto: tutte le strutture all’interno del parcheggio, anche le ringhiere, non sono state verificate entro i 180 giorni previsti dalla legge, di fatto non trasferendo neanche le responsabilità sulla struttura a chi effettivamente la gestisce e ne introita i ticket del parcheggio. In sostanza: chi rimborsa una persona che si fa male nel parcheggio a causa di un “guasto”, o perché (vedi le tante chiazze d’acqua), scivola nella struttura? Ancora Di Cesare, in conferenza stampa ha presentato un voluminoso fascicolo a sostegno delle proprie tesi, che dal 2010 ha dovuto per legge pagare 150mila euro all’anno in polizze assicurative: 750mila euro.


(immagini 20 novembre 2014)

Williams Di Cesare con Pasquale Cardillo Cupo
Williams Di Cesare con Pasquale Cardillo Cupo

Perché dunque questo collaudo non viene effettuato? Per l’imprenditore originario di Spigno Saturnia, “perché nel momento in cui quel collaudo* venisse portato a termine, il Comune dovrebbe saldare tutti i lavori sostenuti dalla mia ditta”. E Di Cesare, che mostra tutta una serie di fatture controfirmate dal rup Marilena Terreri, avanza dal Comune quasi due milioni di euro per la costruzione del Multipiano a cui aggiungere gli anni maturati: una parte per i lavori inzialmente previsti e un’altra, che ne ha fatto lievitare i costi oltre la cifra iniziale, per le varianti in corso d’opera chieste dall’amministrazione con l’ok della Formia Servizi.

* è una sorta di rendicontazione dei lavori eseguiti, con la precisazione delle cifre e degli interventi effettuati, affinchè si possa verificare che gli impegni contrattuali dell’appalto siano stati rispettati

La vicenda a Palazzo Comunale negli ultimi mesi avrebbe raggiunto contorni surreali con anche una determina portata in Giunta a proposito di un parere chiesto a uno studio di Roma e pagato 8000 euro (!). Con questa il Comune si informava sulla necessità o meno di questo collaudo tecnico amministrativo (!). Risposta dello studio: c’è un articolo di Legge a prevederlo.

Comune di Formia
Comune di Formia

E quasi a confermare che in Comune si prende tempo in ogni modo, “perché non ci sono soldi” sostiene Cardillo Cupo abbandonando per un attimo i panni dell’avvocato, anche il mistero della mail “rubata” da un computer il primo settembre 2014 recapita in via anonima ad ottobre, poco dopo la quale anche il delegato del sindaco Luigi De Santis (!) ha abbandonato la stanza dell’incontro con l’impenditore. Oggetto: parcheggio multipiano Aldo Moro. Affidamento incarico di collaudatore tecnico amministrativo – Revoca della determinazione n. 78/2014 di indizione della selezione. Destinatario della missiva: dirigente settore lavori pubblici Marilena Terreri.

“Mi sono dimenticato di farti presente quali sarebbero le devastanti conseguene giuridiche del collaudo.

Il Comune ha potuto acquisire il parcheggio solo in quanto facente parte della “concessione del servizio”.

Dispondendo il collaudo l’amministrazione qualificherebbe il parcheggio come un’opera pubblica e non più come una concessione di servizio, con la conseguenza che verrebbero meno i presupposti in base ai quali l’opera è stata acquisita al patrimonio comunale. Il Comune di Formia perderebbe la causa dinanzi al Consiglio di Stato e il parcheggio perderebbe la destinazione pubblicistica per tornare al fallimento che lo metterebbe all’asta.

Ricordati che quella è zona di Prg, per cui chi compra ne disporrebbe come gli pare.

Come avvocato dell’ente ti invito a soprassedere dall’adottare ogni provvedimento che tenda a qualificare il parcheggio come opera pubblica, piuttosto che come concessione di servizio, tra l’altro sconfessando la sentenza del Tar che già lo afferma, perché gravemente pregiudizievole delle difese del Comune dinanzi al Consiglio di Stato”.

Firmato: “Domenico Di Russo”.

 

IL RUP: MARILENA TERRERI

Di Cesare cardillo cupo“Di Cè, e che ti ho fatto che mi hai fatto escludere?”, mima Di Cesare in accento che lascia ampiamente intuire il dialetto casertano, raccontando una telefonata avvenuta soltanto ieri, dopo l’esclusione di tre ditte dal sorteggio dell’albo di fiducia del Comune. Stante il regolamento fatto rilevare da uno dei membri della commissione aggiudicataria non c’era nulla da eccepire, sono fuori. Interpellata sul problema la dirigente Terreri, e invitati ad andare avanti, Di Cesare presente in aula, racconta in conferenza stampa, ha obiettato. Era stato richiesto addirittura l’intervento del segretario comunale che, letta la legge, aveva dato ragione a chi aveva fatto rilevare l’errore, e quindi anche a Di Cesare. Ed ecco arrivare il giorno dopo la telefonata. Di cortesia.

“Che fine ha fatto il fascicolo?”, chiede l’imprenditore ricordando le denunce presentate quattro anni prima sulla vicenda del multipiano e mostra documenti regolarmente protocollati dagli uffici amministrativi che sollecitano quel famoso collaudo.“Se le denunce sono state archiviate, ci venga detto, ma che fine hanno fatto i soldi? Chi li ha presi?”, sottolinea Cardillo Cupo. “I lavori non potevano essere fatti senza rassicurazioni economiche, che c’erano, di chi seguiva i lavori”. Rincara Di Cesare e il bersaglio è sempre la Terreri: rup al multipiano. E più recentemente, ricorda l’imprenditore, dei lavori al porto dove lui, sottolinea, ha tenuto impegnata addirittura un’imbarcazione per svariati giorni salvo poi vederseli sospendere per un errore di progettazione da parte di chi quei lavori li seguiva: ancora lei la Terreri.

Marilena Terreri
Marilena Terreri

“Deve essere sospesa”, insiste Di Cesare: deus ex machina, anzi Rup, acronimo di responsabile del procedimento in sostanza una percentuale stabilita per legge, più i premi di produzione, su tutti i lavori, ma anche progettista, direttore. Quasi ogni cosa a Formia, prima di essere realizzata, negli ultimi venticinque anni è stata da lei seguita o progettata: portualità turistica e riqualificazione urbana, mercato scoperto, lavori di sistemazione fossati Santa Croce e Pontone, villa comunale, cimiteri, chiese, scuole (anche quella di Penitro), nodo di scambio e collegamento via Solaro – Stazione (!)parcheggi: a Largo Paone e Piazzale Aldo Moro.  Anche i lavori sopra il parcheggio che dovevano terminare ad agosto per celebrarci il Capodanno… E intanto i costi lievitano.

“Qui non c’entra niente la politica”, ribadisce Di Cesare in conferenza stampa. “C’è un sistema che funziona male o non funziona proprio. E non solo a Formia”. Ed è un monito che suona senza appello.