Un altro precario pronto a fare le valigie, ed ecco che la Chirurgia di Fondi si trova sempre più sull’orlo del tracollo: nonostante le attività siano già da tempo ridotte ai minimi termini, per carenza di personale il servizio di Endoscopia si avvia a chiudere i battenti. E il reparto del primario Riccardo Bertolini a diventare di fatto “fantasma”.
Il nuovo forfait, destinato a dare luogo ad un effetto domino nella già risicata equipe del “San Giovanni di Dio”, è quello del chirurgo Massimo Diana, in servizio nella Piana da circa otto anni. Un precario “d’annata”, sempre in attesa di una stabilizzazione, sempre di fronte a promesse disattese. Fino alla decisione comunicata ai vertici dell’Asl pontina martedì, formalizzata a breve: stop alla spola con la Capitale, dove risiede, ok ad un incarico in un’Azienda sanitaria romana. Sempre da precario, ma, dopo aver vinto il concorso, con almeno in tasca un contratto triennale, a differenza dell’annuale d’ordinanza dell’Asl pontina.
Addio dunque a Diana, che negli anni scorsi, in collaborazione con l’Andos, era tra l’altro riuscito ad attivare servizi ambulatoriali destinati a patologie tiroidee e mammarie, fino a prima localizzati solo a Latina. Tutto chiuso per le annose carenze di effettivi. Come pure è da considerarsi chiuso il rapporto del dottore col “San Giovanni di Dio”: il congedo, sulla carta, è previsto dopo trenta giorni a partire da martedì scorso; potrebbe invece essere istantaneo causa ferie arretrate. Lasciando dietro di sé – e, al di là delle scelte professionali, è questo che conta – un reparto morente: i “bisturi” che sono man mano andati via non sono mai stati sostituiti; quelli rimasti, peraltro costretti a coprire i turni dei colleghi di stanza a Terracina, non potendo quindi operare a Fondi per buona parte del tempo, si contavano sulle dita di una mano già da mesi. Giusto per rendersi conto, con Diana ai saluti, ad oggi la Chirurgia formato “mini” si regge solamente sul primario Bertolini, e sui dottori Roberto Iudicone, Paolo Piovanello e Giampaolo Costa. Col secondo che si occupa esclusivamente di mansioni di reparto, il terzo che mancherà per tutto il mese di marzo per motivi di salute, l’ultimo finora delegato al servizio di Endoscopia, pronto ad essere chiuso per dirottarlo nuovamente all’attività chirurgica. Che ormai non viene svolta quasi più.