J&J Aprilia, la posizione della segreteria Filctem Cgil

Antonio Parente

“In J&J non abbiamo avuto paura nel dire no” con queste parole il segretario provinciale della Filctem CGIL di Latina Antonio Parente, commenta l’accordo siglato presso il sito di Aprilia, tra la multinazionale J&J e parte della RSU.

“Oltre ad essere fortemente penalizzante per i neoassunti, con la sottoscrizione di quest’accordo si rischia di innescare una pericolosa deriva in tutta la provincia” continua il segretario. Il rischio che si corre è che se si permette di fare azione di pura cassa a discapito dei lavoratori nelle aziende in salute, figuriamo cosa ci dobbiamo aspettare da quelle realtà in difficoltà”.


“Abbiamo provato a dare il nostro contributo in fase di discussione con la direzione aziendale, come sempre in maniera responsabile e trasparente, avanzando delle richieste, rimaste inascoltate, sia in termini normativi che economici nel tentativo di produrre un accordo condivisibile che incentivasse l’occupazione senza discriminare”.

Infatti i 4 neo assunti, che non sono “nuovi” occupati, devono come previsto dall’accordo, avere già lavorato 20 mesi presso il sito. Gli stessi, oltre a vedersi decurtato il proprio minimo contrattuale del 20%, vengono anche esclusi da tutti gli istituti derivanti dalla contrattazione di II livello, premi variabili e quattordicesima mensilità compresi.

“Purtroppo la nostra RSU, non ha potuto far altro che registrare una chiusura da parte dall’azienda, e di concerto con la Segreteria Territoriale prendere la decisione di non firmare tale accordo”.

“Sono sconcertato – continua Parente – dal comportamento sia della RSU Uiltec che della Direzione Aziendale per la celerità e leggerezza con le quali hanno, a mio avviso, licenziato l’accordo in solo 2 ore di trattativa senza confrontarsi con i lavoratori”.

La Segreteria Filctem Cgil e la sua RSU, hanno comunque richiesto all’azienda di riaprire il confronto sul tema e si rendono disponibili fin d’ora nel tentativo di modificare un accordo estremamente lesivo e denigrante per i lavoratori.