Riapertura della stazione ferroviaria: il Wwf Litorale Pontino non si fida della Regione. Già sparito il pur cauto ottimismo con cui, solo poche settimane fa, avevano fatto ritorno dal Consiglio Regionale cittadini e associazioni impegnati per la riattivazione della tratta Terracina-Fossanova, interrotta da oltre due anni per una frana caduta dal Monte Cucca.
Se in quell’occasione l’assessore alla Infrastrutture Fabio Refrigeri aveva chiarito dove attingere i quasi dieci milioni di euro necessari alla messa in sicurezza del versante della montagna, l’intervento in questione non pare essere presente tra quelli previsti dalla Pisana per fare fronte al dissesto idrogeologico.
“Per conoscere se il monte Cucca è inserito tra i 125 interventi -scrive in un post il Wwf Litorale Pontino- ci siamo rivolti all’Ufficio Rapporti con il Pubblico della Regione che ci ha indirizzati verso la Direzione ‘Infrastrutture, Ambiente e Politiche abitative’, la direzione affidata fino ad oggi all’ing. Placidi”. “Qui soltanto bocche cucite -si legge ancora nel post- e l’unica informazione ottenuta è che la direzione ha consegnato tutte le carte alla Presidenza”. “Voci autorevoli giunte da Roma”, però, hanno rivelato al Wwf “che i lavori hanno una copertura finanziaria del solito 35%”.
Così gli ambientalisti del Panda si chiedono se devono “desumere che il Monte Cucca non è nell’elenco dei 125 siti da mettere in sicurezza? E’ questo cosa sarebbe se non un ‘pacco’?”. Per il Wwf, infatti, “la riattivazione della linea ferroviaria Terracina-Fossanova sta diventando un banco di prova per la credibilità delle Istituzioni”.