Pessimo scherzo al Liceo Pollione, “la scuola avrebbe dovuto sanzionare tutti gli studenti”

Il figlio era stato allontanato dalla scuola che frequentava, avendo urinato in una bottiglietta d’acqua che una sua compagna aveva lasciato sul banco, e loro per sette anni hanno portato avanti una battaglia legale, cercando di far annullare dai giudici quel provvedimento preso dall’istituto scolastico.

Ma ora il Tar, pronunciandosi sulla particolare vicenda, non solo ha avallato la scelta fatta dal Consiglio d’istituto del liceo “Pollione” di Formia, ma ha sostenuto che lo stesso Consiglio bene avrebbe fatto se avesse preso provvedimenti anche nei confronti degli altri studenti che avevano preso parte a quello che se doveva essere uno scherzo era stato pessimo.


Respinto così il ricorso dei genitori di un giovane, minorenne all’epoca dei fatti, che frequentava il secondo anno del liceo. L’allontanamento da una scuola, per legge, può essere disposto per chi compie atti “che violano la dignità e il rispetto della persona umana”. E di tale genere, per i giudici, sarebbe stato quello ai danni della ragazzina: “Indubbia l’incidenza dell’episodio stesso sulla dignità e il rispetto della persona”.

Lo studente “ha ammesso – si legge nella sentenza – la partecipazione attiva a quello che ha definito uno scherzo e non può essere escluso dal rilievo che la scuola avrebbe dovuto sanzionare, e bene avrebbe fatto, gli altri alunni che avevano partecipato all’episodio”.