Assolto dall’accusa di corruzione un maresciallo della Marina Militare, in servizio a Sabaudia, accusato di aver preso denaro per far presentare a una ragazza domanda per un concorso in Marina appunto e per segnalarne un’altra a una ditta di pulizie che svolgeva tale servizio nella sua caserma, entrambe appartenenti alla stessa famiglia. Episodi verificatisi tra il 2008 e il 2010.
Per il primo il sottufficiale Amedeo Vinci avrebbe ottenuto 400 euro e per il secondo 80 euro. Vicende costate al militare un’accusa appunto di corruzione, crollata in aula. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Massimo Procaccini, ha sostenuto che il suo cliente non aveva commesso alcun reato, ricevendo un compenso per un’attività a lui chiesta dalla famiglia della ragazza e per cui aveva pattuito un compenso, svolgendo tale lavoro fuori dagli orari di servizio. E tale tesi ha convinto il giudice Mara Mattioli: assolto perché il fatto non sussiste.